Il libro raccoglie le interviste a quindici direttori di testate giornalistiche ai quali è stato chiesto proprio di cancellare l'espressione "male incurabile" dalle testate di cui sono responsabili. "Un'informazione corretta e senza allarmismi - ha spiegato fra l'altro il presidente della fondazione Cognetti -, può rappresentare la prima medicina". L'informazione è molto importante non solo per cambiare l'approccio culturale alla malattia quando si presenta, ma anche per migliorare la consapevolezza dei cittadini rispetto al l'importanza e all'efficacia della prevenzione.
"Il merito della crescita dei tassi di guarigione, soprattutto per alcuni tipi di tumore - ha sottolineato - è da ricondurre a terapie sempre più efficaci e alla diagnosi in fase precoce. Senza dimenticare le campagne di prevenzione: il 40% dei tumori può infatti essere prevenuto seguendo uno stile di vita corretto".
La prima parte del volume testimonia i cambiamenti nella lotta al cancro, con capitoli dedicati ai numeri, ai tipi di tumore, alla classifica dei "big killer" e dei più diffusi, alla comprensione dell'evoluzione della lotta al cancro, grazie alla ricerca e ai progressi terapeutici. "Numeri, statistiche, cifre, tabelle, che diventano vita vissuta nelle storie dei pazienti che ce l'hanno fatta", ha sottolineato Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione e vice presidente dell'Associazione italiana malati di cancro. Nel volume anche una parte tutta dedicata alle testimonianze del giornalista Roberto Gervaso, che ha sconfitto un tumore alla prostata; del calciatore Sebino Nela e del tennista Nicola Pietrangeli, guariti dal tumore a colon; di Marina Ripa di Meana, sopravvissuta al tumore al rene, e di Elisabetta Iannelli, che in giovanissima età ha affrontato un tumore al seno in seguito al quale il suo motto è diventato "il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la vita con il cancro".
Pao. Ma.
Per gli orrori
di Gaza e dintorni