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Non si può volare con le ali spezzate

Creato il 23 novembre 2010 da Wanderer @Inneres_Auge
Tu che hai casa A e abiti a 20 km da qui sei venuto comunque a manifestare. Potevi fregartene come hanno fatto tanti, potevi rimanere a casa e invece sei venuto. 
Perchè non posso abbandonare L'Aquila. Senso di appartenenza, amore, chiamatelo come vi pare. La città non merita il trattamento che le è stato riservato dal 6 aprile. Colgo l'occasione per ringraziare Carlo del lunghissimo commento che ha scritto qui e per rispondere ad alcuni quesitiche mi ha posto.
Anche io, leggendo su vari blog di come la città sia "presidiata", sono rimasto meravigliato dall'assenza di "polizia in tenuta antisommossa"! Però, oggi su alcuni blog ho letto che sono nuovamente comparse le camionette dell'esercito e della polizia ai vari angoli della città. Forse, è lecito pensare che sabato... la cosa fosse strumentale? Non far vedere ciò che si dice "in giro", ovvero, che siete militarizzati?
Esatto. Non far vedere: è cambiato il prefetto (da Gabrielli, quello che sequestrava le carriole e che prenderà il posto di Bertolaso, alla Iurato) ma il metodo no. Infatti il mio amico Sandro mi ha detto appena era partito il corteo "Non si vedono militari, ovviamente li dovevano togliere oggi. Mo vedrai che da domani li rimettono". Tra l'altro quei ragazzi e quelle ragazze si annoiano parecchio coi turni che fanno (ore ed ore fermi e spesso sotto la pioggia o la neve) ed io non ho niente contro di loro: devono obbedire e basta. Mi danno fastidio quelli che li accusano di varie ingiustizie. Più che altro non si capisce perchè vengano usati male. Ad esempio può capitare che facciano entrare dei turisti in centro mentre bloccano l'accesso ai residenti.
Per quanto riguarda la polizia va detto che il servizio d'ordine è stato impeccabile e non c'erano agenti mandati da altre città. Solo poliziotti aquilani che giravano con la bandiera nero-verde sulle moto, questo dice tutto.
Non si può volare con le ali spezzate
Sabato sera quando sono arrivato in piazza mi è sembrato per un attimo di rivedere la "mia città". Ho rivisto L'Aquila di qualche anno fa, quella stessa città in cui ho vissuto momenti indimenticabili. Non so perchè esattamente, forse perchè c'era tutta quella gente, forse perchè c'era una persona speciale per me. Eppure la realtà è un'altra. La città è in uno stato di degrado ed abbandono mai visti prima. Oggi 14.634 persone sono beneficiarie del contributo di autonoma sistemazione, 2232 in affitto, 2032 in strutture ricettive vale a dire alberghi (di cui 670 fuori provincia), 418 nelle caserme. Il totale delle persone a carico dello stato è 23359.
Le nuove CASE perdono pezzi. La ricostruzione è ferma, anzi non è cominciata. Pensate che nel mio paese solo nelle ultime settimane i vigili del fuoco hanno ripreso i lavori di puntellamento e messa in sicurezza degli edifici del centro. Ed il mio paese ha un centro minuscolo. I vecchi lavori di puntellamento devono essere rifatti perchè il legno usato non è stato trattato e con le intemperie si sta rovinando. Fa letteralmente impressione passare accanto alle mura di fortificazione intorno all'area delle 99 cannelle e vedere tutti quegli enormi murali di sostegno che sono diventati grigi. Stanno per marcire definitivamente. Il presidente della regione dice che i soldi ci sono ma vanno usati: la domanda è, dove sono?
Tornando al discorso della partecipazione, sabato era importante esserci perchè ogni persona è un tassello. Tante persone sono tanti tasselli che formano un mosaico e più questo mosaico diventa grande, più si vede in lontananza. Le cose che si vedono da lontano sono tra quelle che destano più stupore, soprattutto quando si tratta di una folla. E la folla organizzata può mettere alle corde perfino un governo.
Io credo che tutti quelli che si sentono aquilani abbiano il dovere morale di sostenere questa lotta per la sopravvivenza della città. Gli altri che sono contenti solo perchè "gli hanno dato una casa" (che hanno grazie ai tanti italiani che pagano le tasse e non per merito di Berlusconi) possono stare tranquillamente appollaiati davanti al televisore.http://iofuoridalcoro.blogspot.com/feeds/posts/default?alt=rss

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