Ogni giorno riceviamo segnali, come quelli utilizzati in fase di corteggiamento, i cosiddetti “segnali di fumo” – non so se anche quelli degli animali siamo tanto espliciti quanto i nostri – segnali che sono input, messaggi, indicazioni relative al nostro credo e alle nostre emozioni più forti. Si fa prima a chiamarle ”Coincidenze” e questo è il secondo cimento di Marco Cesati Cassin.
Marco Cesati Cassin, da oltre quindici anni è sensibile ricercatore e studioso di fenomeni legati al destino, alle coincidenze e alla sfera spirituale. Il suo secondo libro è già in libreria pronto a dimostrarlo insieme a una storia avvincente e una trama sensazionale:
“Scozia, fine dell’Ottocento: un contadino aiuta un bambino che sta sprofondando nel fango, per sdebitarsi, il padre si offre di pagare gli studi al figlio. Se questo incontro non fosse avvenuto, Alexander Fleming non avrebbe potuto laurearsi, il mondo non avrebbe avuto la penicillina e Churchill, il bambino salvato, non avrebbe guidato l’Europa fuori dalla seconda guerra mondiale. Soltanto coincidenze? Quante volte ci è capitato di pensare a una persona che non vediamo da anni, e subito dopo incontrarla? Oppure, mentre ci dibattiamo in una scelta, di ritrovarci tra le mani un oggetto che sembra puntare in una precisa direzione? Da secoli filosofi, uomini di fede e di scienza – da Seneca a Jung – si interrogano sulla perfetta sincronicità di questi fenomeni e la risposta è stata inequivocabile: il caso non esiste. Le coincidenze, nella loro straordinaria unicità che travolge le leggi fisiche e matematiche, non possono che essere la manifestazione di una volontà superiore. Così il Destino ci parla e ci mostra la via per essere sereni, appagati, felici.
Marco Cesati Cassin ha raccolto innumerevoli testimonianze ed esempi, dalla storia e dalla cronaca, e ha imparato a cogliere il disegno nascosto di questi eventi imprevedibili. Dopo anni di studio, ci spiega come riconoscerli, seguirli e abbracciarli con fiducia. Anche se sembrano non avere senso o ci inducono a decisioni irrazionali, persino quando intervengono sotto forma di incidenti o malattie…”