Magazine Diario personale

Non solo cavolate. Se pure Lucrezia finisce tra le pagine di una tesi di laurea.

Creato il 01 luglio 2014 da Chiamatemi Lucrezia @fabfer31

tesi2Vi avverto: oggi mi dedico un momento di autocelebrazione. Perchè scoprire che tra le centinaia di persone che ogni giorno approdano tra queste pagine ci sia qualcuno che, silenziosamente, legge e trascrive i miei post sulla sua tesi, mi dà una soddisfazione, ma una soddisfaziooone… che, a confronto, la caviglia slogata di Buffon per la Seredova, cornuta e mazziata, è stata acqua fresca!!!
Poi dice “no, è che scrivi ‘na marea de cavolate…”! Vedi che invece a forza di prendermi in giro, di sproloquiare contro chiunque e di abbandonarmi, di tanto in tanto, a qualche dolcezza, qualcosa di buono ne esce fuori?!

Nella fattispecie Federica, la nostra neo- (bis)dottoressa, ha scritto una tesi in Psicologia della comunicazione dal titolo : “Costruzione dell’identità attraverso il blog”.

“(…)E’ questa presa di distanza, lenitiva e terapeutica – scrive Federica - ciò che consente ai blogger di considerare, con picchi diversi, le storie e le situazioni all’origine del proprio bisogno di sfogarsi, sino al punto di raccontare in chiave ironica, se non addirittura umoristica. E ridere di sè, come si sa, non solo aiuta a stare meglio, ma è anche indice della capacità di assumere una prospettiva psicologica meno schiacciata sull’accadere del vivere e dunque intrensicamente più accorta e salutare”.

E di seguito il mio post: L’amore è questione di fortuna (dedicato a tutti quelli che fortunati non nacquero).

Alla soglia (a dir la verità, ancora piuttosto lontana) dei 33 anni, e qualche storia importante alle spalle, sono giunta ad una conclusione: l’amore è questione di fortuna. Dite che mi sbagli!? E allora guardatevi intorno, oppure pensate alle vostre amiche, o ai vostri amici: ci sono quelli che al primo incontro è stato subito amore, quelli che, dopo qualche storia andata in fumo, hanno finalmente trovato l’Amore, e quelli che invece, niente, non se li pia nessuno (o non trovano nessuno alla loro altezza, che è più bello!).
E non è questione di bellezza, intelligenza, soldi o simpatia. Molti di quelli che conosco io, felici e innamorati, magari so’ pure bruttini…! Non credo centri nulla neanche la tipologia di uomini incontrati. A parte quelle che scelgono soltanto uomini sposati - che coi tempi che corrono non affronterebbero un divorzio manco fosse gratis, perchè comunque l’affitto di una nuova casa te tocca pagallo - o criminali, per quanto mi riguarda ho sempre scelto uomini (all’apparenza) normali. Anzi, vi dirò di più, erano talmente tanto normali che la stragrande maggioranza di loro – dal cinemino a 14 anni in su - importanti o non (e voglio calcolare persino quelli visti il tempo di un bacio a stampo), allo stato attuale hanno almeno un pargolo e/o una fede all’anulare. Dice: e allora il problema sei tu. Può darsi, ma non credo sia manco questo.

Perchè, ve lo assicuro, io le ho provate tutte. Ho fatto la donna forte e quella zerbino, sono stata comprensiva, ma anche no. Ho dato il pilotto, ma ho anche vissuto e lasciato vivere. Ho urlato, picchiato (sì, anche! A graffi.) – e no, a picchiare non mi son mai fatta picchiare (o semplicemente non ho mai scelto uomini che potessero arrivare a tal punto!) – ho lasciato e sono stata lasciata. Ho fatto la donna in carriera e la casalinga. Ho provato tutto e il contrario di tutto anche con la stessa persona (così, giusto per disorientarlo un po’…! :-)). Ho lasciato andar via uomini al primo accenno di “Voglio star s…”, mentre ad altri sono rimasta aggrappata alle…gambe per mesi, ho pianto e fatto piangere, ma non è cambiato nulla. Alla somma dei fatti sono sempre qui, a parlare da sola come una matta! :-)

Piuttosto credo che la stabilità in amore sia scritta nel nostro Dna. Come il colore degli occhi, la forma del viso, o la propensione alla bontà o all’intolleranza (la mia!). Un colpo di fortuna che non si spiega, semplicemente perchè una ragione non c’è. E quindi, va da sè che l’amore non è manco un merito (o un demerito…ok, vabbè, forse in alcuni particolari casi, un demerito lo è, ). Perchè una laurea è un merito, un buon lavoro è un merito, un figlio ben educato è un merito. Ma l’amore no, l’amore è una botta de c…hapet e basta!

Amore che, sia chiaro, non vuol dire necessariamente “felicità”. Ci sono persone in coppia che, anzichè sentirsi realizzate, hanno semplicemente smesso di cercare, o di lottare, persone che forse avrebbero voluto di più, ma che alla fine “non è poi tanto male” quello che hanno. Persone che, sotto qualunque luce le si guardi, comunque il destino  – o il Dna di cui sopra – non ha voluto sole lungo la strada della loro vita, costrette ad avvitare il sifone della lavatrice da sole, o a pitturarsi le pareti di casa…
Ma io per questo, grazie a dio, ho ancora il mio papà! :-)

Per il resto, aspetto.

 tesi

 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog