Quaderni di Geopolitica, no. 1 (appendice al vol. I, 2012, fuori abbonamento)
NON SOLO GAS. LE RELAZIONI ECONOMICHE TRA ITALIA E RUSSIA
La Russia, nona economia mondiale con un ceto medio in espansione e un grande fabbisogno infrastrutturale, rappresenta uno dei più importanti mercati di sbocco delle merci e degl’investimenti italiani, reso ancor più promettente dall’ingresso di Mosca nell’OMC. In cambio, l’Italia acquista dalla Russia ingenti quantità di petrolio e gas cruciali per far funzionare il nostro sistema produttivo. Italia e Russia vivono in un rapporto di simbiosi economica, palesata dalle cifre sempre crescenti dell’interscambio commerciale. In questo Quaderno di Geopolitica si descrive lo stato attuale della relazione economica tra i due paesi, s’ipotizzano gli scenari futuri, e non si manca di fornire indicazioni pratiche utili per gli operatori italiani che vorranno investire in Russia.
148 pp., cartografie b/n, prezzo € 16,00 (numero speciale fuori abbonamento), ISBN 978-1-907847-14-1
Sommario dei contenuti:
Editoriale
La Russia: un vettore indispensabile per il recupero economico dell’Italia e dell’Unione Europea
Tiberio Graziani
L’attuale fase di recessione economica che pervade l’intera Unione Europea ha colpito in maniera virulenta alcuni dei suoi Paesi membri, tra cui la Grecia, l’Italia, e la Spagna, con l’effetto di contribuire ulteriormente –sul piano geostrategico e geopolitico- all’instabilità dell’intero quadrante mediterraneo. La crisi economico- finanziaria si ripercuote, come noto, anche nei rapporti multilaterali, limitando ancora di più gli spazi di manovra delle singole nazioni europee. Al fine di uscire dalla presente impasse, risulta pertanto necessario trovare nuove strade e nuovi partner strategici, sia per l’Unione Europea nel suo insieme sia per le Nazioni maggiormente colpite. Per quanto concerne l’Italia, appare essere sempre più decisivo e strategico l’investimento nell’opzione bilaterale. Tra i paesi con cui intrattenere e incrementare le relazioni economiche, in un quadro di lunga durata, si annoverano i membri dei nuovi cluster geoeconomici, come i BRICS e la costituenda Unione Eurasiatica. In ragione della profonda complementarità che sussiste tra le economie italiana e russa, Mosca potrebbe costituire per Roma il più promettente partner, non solo dell’immediato presente, ma soprattutto del futuro.
Focus
La forza delle relazioni russo-italiane e lo slancio dell’Unione Eurasiatica
Aleksej J. Meškov
Nel presente articolo l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia traccia un bilancio dei rapporti fra i due Paesi relativo agli ultimi anni. Il quadro che ne deriva è altamente positivo e testimonia una ritrovata stabilità dopo il biennio della crisi finanziaria che aveva condizionato in negativo le cifre della bilancia commerciale fra i due Paesi. I buoni rapporti italo-russi si sostanziano soprattutto in tre aspetti: un’alta quota di scambi commerciali ed in particolare di esportazioni italiane verso la Russia; un serrato dialogo istituzionale bilaterale a più livelli (Parlamento, Ministeri, organi regionali); la costante cooperazione in ambito energetico. Il processo di integrazione eurasiatica si presenta, in tale contesto, come una possibilità di consolidare ed estendere tale dinamica di sviluppo nella piena compatibilità di interessi reciproci.
Gli obiettivi economici della Federazione Russa
Vladimir V. Putin
Il seguente documento è la traduzione italiana dell’articolo apparso in lingua russa sul quotidiano “Vedomosti” il 30 gennaio 2012, nel corso della campagna elettorale conclusasi con la vittoria dell’allora primo ministro Vladimir Putin alle elezioni presidenziali del 4 marzo. Si tratta di un testo di particolare interesse per il pubblico italiano, perché consente di avere un’immagine delle prospettive del Cremlino diversa rispetto a molte rappresentazioni correnti. Pur rientrando nell’ambito di una competizione elettorale, l’articolo di Putin affronta nel merito molti aspetti delle politiche realizzate e degli intenti futuri. Il fulcro del rinnovamento si situa in una diversificazione produttiva che apra le porte all’iniziativa privata grazie a tre fattori: riduzione della presenza statale nell’economia, garanzia di una concorrenza equa, investimenti massicci in innovazione e tecnologia. Nella consapevolezza che la “corruzione sistemica” rappresenta il vero freno per l’ascesa della Russia, Putin indica alcuni correttivi per combatterla. Di particolare interesse per un lettore italiano sono inoltre le considerazioni sull’equilibrio del bilancio pubblico e il ricorso ai prestiti, nonché quelle sulla promozione della ricerca e delle università.
Rapporti economici Italia-Russia
ICE
L’articolo, appositamente redatto dall’Area Studi, Ricerche e Statistiche dell’ICE per questo Quaderno di Geopolitica, fa il punto sullo stato dei rapporti economici tra Italia e Russia con ricchezza di dati e statistiche. La Russia risulta essere uno dei mercati più interessanti per i commerci e per gl’investimenti italiani, e il recente ingresso nell’OMC aumenterà ulteriormente le opportunità. Russia e Italia presentano infatti una forte complementarietà nei rispettivi modelli di specializzazione internazionale, in quanto l’Italia importa prevalentemente materie prime mentre esporta prodotti manufatti che la Russia acquisisce per la maggior parte dall’estero.
Partnership strategica in tempo di crisi? L’attività delle grandi imprese italiane in Russia
Serena Bonato
Considerando il difficile periodo di contingenza economica che sta particolarmente colpendo i Paesi dell’Unione Europea (UE), la Russia offre molteplici opportunità nell’ambito dell’ammodernamento della propria economia. Nonostante la modesta ripresa di quest’ultima dalla crisi economica mondiale, che risente particolarmente degli effetti del lungo processo di transizione e delle vulnerabilità interne, l’economia russa presenta forti margini di crescita. Nell’ambito delle “relazioni privilegiate” tra l’Italia e la Federazione Russa, le opportunità d’investimento per le imprese italiane sono enormi, incoraggiate da un sempre più favorevole business climate e dal successo delle esperienze di grandi imprese quali ENI, ENEL e Finmeccanica.
La legislazione russa in materia di investimenti esteri: considerazioni sulla legge federale no 160 del 1999 e sugli accordi bilaterali d’investimento
Francesco G. Leone
L’odierna legislazione russa in materia d’investimenti esteri comprende una serie di norme generali, speciali, e quelle previste dagli accordi internazionali. Nella gerarchia delle fonti del diritto russo, le disposizioni speciali prevalgono sulle norme generali. La normativa russa distingue tra investimenti esteri e investimenti nazionali. L’articolo si concentra sulle definizioni contenute nella Legge Federale n° 160 del 9 luglio 1999 sugli investimenti esteri e nelle restanti norme derivanti dagli accordi internazionali.
Profili giuridici di alcune tipologie di operazioni di investimento in Russia da parte di operatori esteri
Raffaele Caldarone
La Federazione Russa offre significative opportunità per gli operatori economici mondiali, e l’Europa in particolare ne è un partner di grande rilievo. Tuttavia, l’approccio a quest’allettante mercato non è sempre facile. Vi sono ostacoli linguistici, culturali e giuridici. Vi sono diverse tipologie di società utilizzabili ai fini dell’investimento, che spesso però avviene tramite l’acquisizione di compagnie pre-esistenti. In tutti i casi sono necessari particolari accorgimenti da parte dell’investitore estero.
L’ingresso della Russia nell’OMC
Vincenzo Titone
Tra le due crisi del 1998 e del 2008 la Russia ha avuto un decennio di forte crescita economica. La crisi del 2008 ha colpito meno duramente di quella del 1998, ma ingente è stata la fuga di capitali. Si sono palesati così i limiti del modello di crescita e del sistema industriale. L’ingresso nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), avvenuta dopo diciotto anni di negoziato, può rappresentare una fondamentale spinta esterna alle riforme strutturali necessarie per la modernizzazione economica. L’adesione all’OMC porterà pure svantaggi, che sarà compito dell’autorità mitigare con la quotidiana partecipazione alle strutture della stessa.
Skolkovo, la “Sylicon Valley” russa
Roberto Ricci
Il Centro d’Innovazione di Skolkovo, nei pressi di Mosca, è stato creato con decreto presidenziale il 28 settembre 2010: l’ambizione è farne una “Sylicon Valley” russa. Gestito da una fondazione non governativa ma supportato dallo Stato, Skolkovo si distingue da Zelenograd per la sua apertura all’esterno e trasparenza. Si sta dotando di un’università ed opererà nel campo delle tecnologie informatiche, biomediche, spaziali, telecomunicative, energetiche e nucleari. Numerose sono le aziende straniere coinvolte, ma al momento ancora nessuna italiana.
La prossima rivoluzione tecnologica e industriale. Il caso della Russia
Michail Bajdakov, Jurij Gromiko, Paolo Raimondi
Questo articolo è adattato da una relazione al simposio “Scenari strategici: Effetti sociali ed economici della Modernizzazione – dai dispositivi intelligenti ai servizi di social networking come soggetto degli investimenti intelligenti”, svoltosi a Mosca dal 28 febbraio al 2 marzo 2011. Propone una nuova strategia per la modernizzazione tecnologica integrata, basata sulla forza di R&S della Russia, così da innescare e portare avanti la prossima rivoluzione industriale, in cooperazione con i centri finanziari e industriali degli altri paesi. La politica suggerita va oltre il mero trasferimento di tecnologia o l’acquisto di processi produttivi e conoscenze, per promuovere genuinamente la ricerca locale e realizzare la prosperità economica e lo sviluppo umano olistico.
Dall’Unione Doganale Bielorussia-Kazakhstan-Russia allo Spazio Economico Comune
IsAG
Il presente articolo è stato originariamente redatto dal Programma di ricerca “Eurasia” dell’IsAG in occasione della conferenza “L’Unione Eurasiatica: sfida od opportunità per l’Europa?”, svoltasi a Roma, presso la Camera dei Deputati, il 19 settembre scorso. È stata quindi pubblicata in un Report dell’IsAG e viene ora riproposta in questo Quaderno di Geopolitica. Inizialmente è ripercorsa la storia che, dagli anni ’90 ad oggi, ha portato a quel processo integrativo che dovrebbe sfociare nel 2015 nell’Unione Eurasiatica. Particolare attenzione è riservata all’architettura istituzionale degli organismi associativi. Infine, sono esaminati i rapporti commerciali dell’Italia con Bielorussia, Kazakhstan e Russia ed è ipotizzato come la costituzione dell’Unione Eurasiatica potrà influire su di essi.
Ripensare l’interesse nazionale dell’Italia nel mondo che cambia: il ruolo della Russia
Daniele Scalea
Nel mondo che, anche in ragione degli effetti della crisi economica del 2008, sta mutando rapidamente a livello di rapporti di forza internazionali, è importante adattare la cognizione d’interesse nazionale dell’Italia, quale base per elaborare una politica estera e una grande strategia. Tale ripensamento non può che partire dai due tradizionali pilastri dell’atlantismo e dell’europeismo, che vanno compresi e inquadrati nella situazione attuale. Una delle osservazioni che si possono fare è quella sulla necessità d’un più stretto rapporto con la Russia, che però si può ottenere solo liberandosi degli strascichi della Guerra Fredda e del confronto bipolare.
Gli autori:
MICHAIL BAJDAKOV Presidente di Millennium Bank
SERENA BONATO Collaboratrice dell’IsAG, Programma di ricerca “Eurasia”
RAFFAELE CALDARONE Avvocato, socio dello Studio Legale Associato NCTM
TIBERIO GRAZIANI Presidente dell’IsAG, direttore di “Geopolitica”
JURIJ GROMYKO Direttore dell’Istituto di Ricerche Avanzate “E.L. Shiffers”
ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane
ISAG Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie
FRANCESCO G. LEONE Ricercatore associato dell’IsAG, Programma di ricerca “Sistema Italia”
ALEKSEJ J. MEŠKOV Ambasciatore plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica Italiana
VLADIMIR V. PUTIN Presidente della Federazione Russa
PAOLO RAIMONDI Economista
ROBERTO RICCI Ricercatore associato dell’IsAG, Programma di ricerca “Eurasia”
DANIELE SCALEA Segretario scientifico dell’IsAG
VINCENZO TITONE Dottore in Relazioni internazionali (Università di Napoli l’Orientale)