IL CASO UMMO
Il caso Ummo, è uno dei casi più complessi e inquietanti (tralascio alcuni particolari in quanto frammenti di notizie “oscure” e poco chiare) appartenenti alla casistica ufologica verificatasi negli anni cinquanta/ sessanta. Ora, quello che sono riuscito a capire nel cercare di mettere insieme i pezzi di questo puzzle evanescente, è che “non esistono veri extraterrestri”. La provocazione che più infastidisce nel cercare uno spiraglio sul mistero Ufo, è quella di voler farci credere, da parte di “costoro“, di aver messo a disposizione degli elementi importanti su cui lavorare, con la sensazione di poter avere per le mani uno straccio di teoria. Ci si accorge invece di ritrovarsi al punto di partenza. Quando ormai, stanco di archiviare avvistamenti, hai un’illuminazione, e ti rendi conto di come si e’ rimasti vittime di una colossale, anzi, cosmica presa in giro. Per quanto mi riguarda, Ummo ne è il tipico esempio.
Sono più che mai convinto, con buona pace di chi crede nella provenienza extraterrestre dei fenomeni ufologici, che coloro che operano nascostamente dietro il fenomeno Ummo, con l’inganno e la seduzione, sono anch’essi di natura preternaturale. Con l’appoggio più o meno consapevole, di malcapitati soggetti, hanno costruito una rete di illusioni e di inganni, come già affermato più volte, per l’intera fenomenologia. Sono forze oscure sconosciute, capaci di meravigliare con prodigi ed illusioni di ogni genere, per alimentare fantasie e rivelare una falsa conoscenza a persone sprovvedute e indifese spiritualmente e culturalmente: “Il maligno, contrariamente alla sua natura di menzognero, cede alcune verità, pur di essere creduto”. Non esiste nessuno al mondo che possa dimostrare con prove inequivocabili la provenienza extraterrestre degli Ufo, nonostante essi stessi lo vogliono far credere dando prove ostentate che non dimostrano nulla.
Lo “spettacolo ummita” ebbe inizio il 6 di febbraio 1966 tra le ore 20 e le 21 nei pressi di Madrid, precisamente ad Aluche. Un oggetto volante sconosciuto sorvolò la zona e atterrò. Furono testimoni alcuni soldati del vicino deposito di munizioni e un’automobilista di passaggio che d’improvviso inchiodò l’auto e si fermò. Scese dalla macchina e mentre cercava di avvicinarsi all’oggetto, questo si alzò in volo e scomparve velocemente. Oltre a dei particolari riguardante la grandezza apparente, la luminosità, e ad una sorta di “carrello” di atterraggio, notò sullo scafo una specie di simbolo, il quale “tormenterà”, in seguito, per cercare di capirne il significato, tutti gli appassionati di simbologia, compresi tutti noi.
Il primo giugno dell’anno successivo venne segnalato un analogo avvistamento a San Jose’ de Valderas, sempre nei dintorni madrileni. Per oltre dieci minuti sorvolo’ la zona, dove tra i vari osservatori, vi erano due fotografi in postazioni diverse, i quali scattarono una serie di foto ciascuno. L’avvistamento risultò analogo a quello avvenuto ad Aluche, dove anche qui atterrò, lasciando, a quanto pare, delle impronte sul terreno. In questo caso però le foto, oltre a dimostrare l’analogia, confermò il simbolo descritto nel precedente avvistamento.
Ora, questo simbolo, si verrà a sapere, che già nel 1965 era stato indicato ad un funzionario spagnolo (di chi o cosa non si sa), un certo Fernando Sesma Manzano, tramite lettere inviategli da presunti misteriosi extraterresti operanti sulla Terra, presentandolo come sigillo del pianeta UMMO. Si venne quindi a sapere, che questo Ummo, era un pianeta orbitante attorno ad una stella da noi conosciuta come “Wolf 424“. Inoltre, tramite sempre contatti telefonici ed epistolari, pare che fossero presenti sul nostro pianeta fin dal 1950. Essi stazionarono presso un villaggio francese delle basse Alpi chiamato La Jaive, dove furono ospitati in una fattoria del posto. I proprietari in seguito furono altamente ricompensati per la loro collaborazione. Ed e’ qui, che hanno vissuto in gran segreto, per eludere le ricerche da parte delle autorità locali.
NON E’ UN SIMBOLO SCONOSCIUTO
Volutamente tralascio tutta la sfilza di avvistamenti diffusi in tutto il mondo che sono abbastanza noiosi. Voglio pero’ evidenziare i contatti, che questi “ummiti” hanno stabilito epistolarmente e telefonicamente con circa trentamila personalità e varie organizzazioni ufologiche sparse in tutto il nostro pianeta, che loro chiamano “GAA” (GAIA?). Hanno trasmesso, generosamente, dati tecnici e scientifici riguardante il loro pianeta, che secondo me sono fin troppo particolareggiati per non destare sospetti di un inganno. Esistono copie dattiloscritte (alcune sono in mio possesso) dove vengono descritti dati astronomici (inviati all’astronomo e famoso ufologo dell’epoca, Antonio Ribera) con tanto di calcoli e formule matematiche piuttosto complesse, dove indicano anche la distanza del loro pianeta dal loro sole, chiamato: “IUMMA”. Viene descritta anche la composizione chimica della loro atmosfera; la loro struttura geologica e orografica; l’ecosistema ed altro. Continuano, poi, con la descrizione della loro vita sociale, i loro costumi, usanze e il loro sistema politico, non che, dulcis in fundo, la loro religione. Sono profondamente credenti in un Dio, non ben descritto e al quanto generico creatore, chiamato “WOA”. Tutto questo per coinvolgere e cercare credito, soprattutto presso studiosi e uomini di vari ceti sociali, nel tentativo di voler diffondere una illusione architettata con estrema intelligenza. Basti pensare che e’ stata diffusa anche la loro “lingua”, un idioma composta da suoni rappresentabili prettamente da vocali… Tolkien ha fatto di meglio! La cosa buffa e’ che dopo tutta questa diffusione, contatti con tutto il mondo e avvistamenti con molteplici testimoni, essi affermarono, attraverso alcune dichiarazioni, che non intendevano assolutamente interferire con il nostro mondo e quindi sulla nostra evoluzione e crescita…ma che storie!
Bugie! Qualcosa lo hanno fatto!
In riferimento a quel simbolo misterioso impresso sotto la carena del loro oggetto volante, o…”OAWOLEA UEWA OEM, così lo chiamavano in “lingua ummita”, ricordo che una volta sperimentammo uno sky watch notturno, disponendo dei lumicini a terra, in modo da formare un enorme simbolo ummita. Fu tutto inutile perché non successe nulla.
Prima di andare a vedere qualcosa di più specifico, a riguardo di quel fantomatico simbolo, sappiamo che rappresenta simbolicamente, per noi terrestri, la costellazione dei pesci e il pianeta Urano. Nell’alfabeto russo; il cirillico, si identifica in italiano con la lettera “Z” accentata in testa, la quale si pronuncia come la “G” toscana (valiGia).
Ma andiamo oltre!
Nel ricercare se anche nel passato c’erano state testimonianze di incontri di natura “celeste”, fummo assai sorpresi di trovare alcune analogie con delle leggende e tradizioni tramandate oralmente da molti popoli antichi. Fu così che scoprii casualmente che quel simbolo, anche se non era del tutto uguale, ma che lo ricordava notevolmente, veniva usato durante le cerimonie e rituali, in una antica tribù africana della regione del Mali, chiamata dei Dogon.
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I Dogon, nonostante i contatti con l’islam e le altre religioni monoteistiche, sono rimasti strettamente ancorati alla loro religione animista. E’ interessante il loro rituale itinerante che celebrano ogni sessant’anni, portando di villaggio in villaggio questo simbolo posto su lunghe aste; festa chiamata del Si-gui. E’ vero, che fuori dal contesto ufologico, lo si può interpretare anche come una figura umana estremamente stilizzata in atto di adorazione, ma unito ad altri particolari relativi alla tradizione di questo popolo, si può azzardare un accostamento.
Essi sostengono di discendere dal dio Amma (notare l’assonanza con Ummo-Iumma) proveniente dalla stella Po-Tolo, identificata nella stella Sirio. Essi celebrano questa stella, come forza generatrice, quando appare in un certo punto dell’orizzonte ogni sessant’anni. Questo dio Amma dopo aver creato l’universo, creò la Terra a forma di donna, con la quale si unì generando gli Nommo, che a loro volta scesero fra i Dogon come “dei”, su “arche volanti”.
Rimanendo sempre nell’ambito delle ipotesi, presi in esame questi particolari, pensando che si poteva tracciare una linea di ricerca per un eventuale ulteriore approfondimento. Un’ultima curiosità. Questo popolo, stando alla loro tradizione, pare che abbiano avuto conoscenze astronomiche sulla presenza di una stella compagna di Sirio; cioè Sirio B, prima che la si scoprisse nel 1862. Non tutti convengono, però, nel riconoscere questa loro conoscenza, ma tralascio la cosa agli addetti ai lavori. Quello che a me interessò invece, fu l’origine della loro tradizione religiosa, dove questi “dei”, scesi sulla Terra, hanno “interferito” alla maniera degli stessi “ummiti”. Questo genere di interferenza non la subirono solo i Dogon, essi non furono l’unico popolo ad avere questa tradizione orale. Ci sono tanti altri popoli e civiltà che hanno alle loro origine incontri con esseri “celesti” relegati in miti e leggende, dalle quali in seguito sono generate religioni magico-esoteriche.
Prima di parlare di un’altra analogia molto più consistente, vorrei indicare, en passant, una semplice curiosità linguistica presente nel Corano. C’è una parola che si riferisce alla comunità dei credenti, usata in epoca preislamica, con vari significati, da quello politico a quello religioso-ideologico che indicò la prima comunità islamica universale ai tempi di Maometto. Questa parola è, “Umma” (no comment!)
Man mano che rovistavamo sempre sempre di più nel passato, per cercare altre analogie, ne scoprimmo un’altra molto più vicino a noi e molto più rassomigliante, anzi, direi identica. Il diretto interessato e portatore di quel simbolo fu il cosiddetto, “Profeta dell’Amiata“, al secolo Davide Lazzeretti.
Chi era costui?!
Non so quanti lo conoscano o quanti ne abbiano sentito vagamente parlare, di certo si trattò di un personaggio alquanto arcano e bizzarro. Un visionario di origine toscana che per implicazioni politiche finì tragicamente ucciso dalla gendarmeria. Fu fondatore della “chiesa giurisdavidica”, dove ancora oggi consta di alcuni adepti. Nacque ad Arcidosso il 6 novembre 1834; fu detto anche il “Cristo dell’ Amiata“, per essersi auto proclamato seconda incarnazione di Cristo. Condannato da Pio IX per eresia, attirò a se anche sacerdoti della chiesa cattolica.
Senza voler approfondire oltre i particolari della sua vita, a noi interessa sapere che ebbe, a suo dire, una visione di “esseri celesti”, i quali, dopo avergli affidato na missione da compiere, gli fu impresso sulla sua fronte un sigillo identico al simbolo ummita. Nel 1975 l’allora sacerdote capo della Chiesa Giurisdavidica, Leone Graziani, in riferimento all’avvistamento di San Josè de Valderas e del segno caratteristico impresso sull’Ufo, dichiarò: “Abbiamo subito notato questo distintivo, è il medesimo che portava in fronte il nostro fondatore Davide Lazzeretti. Cioè l’emblema per la maturazione della Scienza Terrestre, ricevuta in seno alla nostra istituzione; da assimilare per essere idonei al congiungimento al Centro dell’Universo. Si compone di due “C” contrapposte e speculari, cioè aperte verso l’esterno, con in mezzo la croce a lati uguali, che significa apertura della Terra nei suoi quattro punti cardinali, aperti, cioè, verso la conquista della Scienza Universale…Tocca a noi spiegarvi la ragione di questi interventi extraterrestri. Essi vengono per aiutarci a uscire vittoriosi in questa era apocalittica, sia da una guerra atomica che devasterebbe la Terra e sia per illuminare l’umanità perché tutte le vecchie forme religiose sono ormai superate dalla Nuova Scienza Cosmica Extraterrestre.” Questo è quanto è riportato su uno dei fogli dattiloscritti, tradotti in italiano, e diffusi tra gli ufologi.
E’ questa la visione “filosofico-scientifico-religiosa” trasmessa, vissuta e diffusa, in tutti gli ambienti ufologici. Essi sono complici nell’aver contribuito, in un periodo di rivoluzionari cambiamenti culturali e spirituali con nuovi paradigmi, una rete mondiale ingannevole e illusoria, a favore di oscure presenze.
Gli UFO, anche se le cronache di oggi sono meno interessate, nonostante la loro attività non sia cessata, sono i nuovi “dei” dell’era moderna.
L’ULTIMO SKY WATCH
Ripercorrendo i momenti che mi fecero decidere di smetterla con gli Ufo, ricordo che dopo tanti anni uno spiraglio si aprì per una nuova visione del fenomeno. Mentre mi rendevo più consapevole di rincorrere un mito, nel frattempo mi dedicavo con più fervore alla cura della mia anima e alla bellezza coinvolgente della religione Cattolica. Cominciai ad avvertire l’incompatibilità del pensiero cristiano, che mi donava le risposte alle annose domande:” Chi siamo, da dove veniamo, e dove andiamo”, con l’insulsa e fumosa ricerca sugli Ufo.
Così, stanco di rincorrere fantasmi, decisi di non interessarmi più. A malincuore lo comunicai agli altri amici della associazione, i quali non la presero molto bene. Per finire in maniera più “goliardica”, decisi, comunque, di partecipare ad un ultimo sky watch, il quale era già stato programmato in precedenza.
Credo di ricordare che fosse una mattinata di fine inverno. C’eravamo appostati su di un pendio in aperta campagna da dove si dominava una piccola valle. C’era una leggera foschia, ma attraverso di essa, il sole appariva di tanto in tanto con ampie schiarite regalandoci un po’ del suo gradevolissimo tepore. Decisi di non voler fare il cerchio per il contatto telepatico e rimasi fuori a scattare fotografie.
Non successe niente! Dopo aver scaricato un rullino da 36 pose con la mia reflex, ci ritirammo di buon grado stanchi e delusi. Si potrebbe pensare che tutto fosse finito li, e che la mia “carriera” di “ufologo” stava diventando ormai capitolo chiuso…ma non fu così!
Avevo un amico fotografo di professione, al quale affidai lo sviluppo di quel rullino. Dopo qualche giorno mi venne a trovare a casa per consegnarmi le foto sviluppate. Mentre me le mostrava, con tono ironico e un sorrisetto carico di curiosità, mi chiedeva che razza di foto avessi fatto. Premettendo che l’amico fotografo non conosceva affatto i miei “strani” interessi, mi mostrò un paio di foto, per le quali, una soprattutto, si aspettava che gli dessi delle spiegazioni.
“Per la miseria!” Esclamai, a dir poco esterrefatto.
Fu così che dovetti una spiegazione all’amico fotografo raccontandogli delle mie ricerche ufologiche, ma che non sapevo assolutamente nulla su cosa avessi fotografato. Ed era così! Perché non ci fu nessun avvistamento durante quello Sky watch. Eppure, la pellicola, era rimasta impressionata da un enorme oggetto nero con tanto di scia e un’altra, dove sembrerebbe che l’oggetto si stia allontanando (?). L’amico fotografo, naturalmente, rimasto incuriosito, volle analizzare lui stesso il negativo per vedere un eventuale difetto sulla pellicola. Naturalmente non trovo’ nulla di anomalo. Pero’, per essere sicuro di non aver per le mani una “bufala”, le inviai alla sede della nostra associazione, la Contact International a Londra, dove furono esaminate da tecnici esperti. Anche loro, con mia grande soddisfazione, mi confermarono l’autenticità delle mie foto…eccole!
L‘ABBANDONO DEFINITIVO
Il risultato di quell’esperienza fu, come volevasi dimostrare, il mio rientro nelle fila dell’associazione. Qualcosa o qualcuno, attraverso quelle foto, mi aveva sollecitato ad non allontanarmi, coinvolgendomi di nuovo a continuare sulla strada ormai da anni intrapresa. Gli amici dell’associazione ne furono ben lieti nel vedermi più che mai interessato… ma non durò più di tanto!
Furono proprio quelle foto a farmi riflettere, chiedendomi perché, proprio quando avevo minacciato il mio abbandono, si era manifestata quella presenza. Mi risposi che l’unica vera ragione era la mia “vanità”. Ero stato tentato! Nonostante sentissi una certa ostilità verso il fenomeno stesso, mi ero sentito come una specie di “prescelto”. Fu questo stato d’animo inquieto, sentendomi come i tanto criticati “contattisti”, i quali profetavano a destra e a manca, che risvegliò in me le cause del precedente momentaneo abbandono.
Capii definitivamente quali fossero i veri motivi per cui molti dei cosiddetti “ufologi” si interessavano all’argomento. Non era che un modo come un altro per sentirsi come una specie di “iniziato” o “prescelto” che dir si voglia, per sentirsi protagonisti di un evento unico della storia umana. Senza tener conto che una delle peculiarità tipiche del “maligno”che viene usata per attirare a se anime indifese, e’ quella di far leva su una delle più sensibili debolezze umane…” Vanità!…Vanità!…tutto è vanità!”
Così, mollai tutto, senza ripensamenti…ma non mi lasciarono in pace!
Dopo un certo periodo, cominciarono ad arrivarmi strane telefonate notturne. A volte, alzando il ricevitore, dall’altra parte sentivo la presenza senza che nessuno rispondesse. Altre volte, invece, rispondevano voci apparentemente femminili, con un tono volutamente roco e minaccioso. Mi dicevano che io e mio figlio (chiamandolo per nome), ancora adolescente, dovevamo morire. Naturalmente nascosi a mia moglie, con scuse inventate lì per lì, il motivo di quelle telefonate. Ma non potei nasconderle e darle spiegazioni, sul bussare alla porta di casa alle due di notte senza che non ci fosse qualcuno. Devo confessare che qualche brivido l’ho provato, ma non mi spaventai più di tanto e…mi affidai totalmente alla Madonna.
Le minacce non durarono a lungo, poi, finalmente, mi liberai degli Ufo!
LA MIA IPOTESI
Dalla metà del secolo scorso, rivoluzioni culturali, morali e spirituali hanno abbassato notevolmente le capacità di difesa dagli attacchi del Nemico, permettendo agli angeli decaduti di avere più potere sul genere umano. Questa decadenza ha aperto sempre di più quella “fessura” dimensionale maligna, per la quale ne fu tristemente presago l’allora papa Montini. Quella fessura stava diventando una vera voragine! Non ho nessuna difficoltà a proporre una versione, che qualcuno direbbe piuttosto fantasiosa. Ma non per un credente! E poi, se vogliamo dirla tutta, non sarebbe più fantasiosa dell’ipotesi extraterrestre, con i cosiddetti ” fratelli dello spazio”, che come su quel film di fantascienza “Ultimatum alla Terra”, (quello del 1951 non il remake) farebbero parte di una “fratellanza cosmica” o di una, assai fantasiosa, “Confederazione Planetaria”, per salvaguardare il pianeta Terra dalle guerre nucleari.
Questi angeli decaduti vanno e vengono come vogliono (Dio permettendo). Anch’essi, pur se per loro natura sono puri spirito, possono manifestarsi con un effetto fisico, materializzandosi con mezzi volanti “apparentemente” meccanici e tecnologicamente evoluti, di giorno, mentre di notte con effetti “speciali” luminosi. Tutto questo per ingannare più anime possibili, affascinando con l’idea immaginaria dei “Fratelli dello spazio”. Così si è diffusa una antica presenza, mai morta, di natura gnostico-esoterica, in versione moderna, veicolata da una fasulla “Nuova Scienza Cosmica Extraterrestre” o la già citata, “Fratellanza Cosmica”, non che dall’antico ritorno del concetto ingannevole sul “Cristo Cosmico”. Tutto ciò combacia alla perfezione per ridare vigore e nuova forma per realizzare una nuova Religione Universale, lontana “anni luce” da quella Cattolica.
Gli Ufo, sono una delle tessere di un famigerato e antico puzzle ben congegnato da un’ intelligenza raffinatissima di natura maligna, dove altri “credi” e “filosofie” umane, si inseriscono per completare l’ultimo assalto, prima della loro disfatta totale.
Sagittarius
1a parte