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NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – Il grande sonno

Creato il 10 febbraio 2014 da Fabioeandrea

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Un noir come ce ne sono pochi con un titolo come ce ne sono pochi: Il grande sonno = The Big Sleep. Anno 1946 per una pellicola all’interno della quale si respira l’aria dell’incomprensibile e confuso mistero che diventa momento di indimenticabile cinema.

Ragioni per cui è un CAPOLAVORO.

1.B.B. (iniziali non a caso, e che nulla hanno a che fare con Brigitte Bardot… di cui purtroppo molto pochi sanno chi sia… ma che stanno per Bogart-Bacall). Humphrey Bogart e Lauren Bacall, insieme fanno l’alchimia. Lui ha una sigaretta all’angolo della bocca e il feltro in testa. Lei è una fulgida gatta e sarà sua partner anche nella vita. Una vita felice, fin quando ci sarà lui (… dopo un po’ meno… perché certi matrimonio proprio sono sbagliati). Innamorati, irresistibili, quasi mistici. Erano così presi l’uno dall’altra che gli sceneggiatori pensarono bene di far vivere una storia d’amore anche ai personaggi che interpretarono nel film. E così Vivian Sternwood e Philip Marlowe trovarono la passione… anche se nel libro (che tutti dovreste leggere e non fatemi incazzare!!!) il detective non sopporta nessuna delle due sorelle Sternwood (che ve lo dico proprio papale papale gli stanno su entrambi i coglioni) e la love story non si è mai verificata.

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – Il grande sonno

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2. Nome in codice Hawks. Howard Hawks è al timone di Il grande sonno. Uno dei più grandi fuoriclasse della regia hollywoodiana si mette a lavoro dopo l’enorme successo di Acque del sud nel 1945. Così, Jack Warner, che considerava la coppia Bogart-Bacall la sua miniera d’oro, chiede al regista se fosse possibile girarne un seguito. Hawks pensa che un sequel non sia un’ottima idea (finalmente uno a cui non piacciono!!!), ma gli parla di un romanzo di Raymond Chandler nel quale vedrebbe benissimo i due attori: Il grande sonno. Warner gli anticipa 50.000 dollari per comprare i diritti del libro ma, Hawks riesce a strapparli per soli 5.000, tenendosi il resto (furbo?!? No macché!!!). Fa di tutto per riuscire a portare a casa il film che diventerà un CAPOLAVORO. E non mancano i problemi, soprattutto le litigate con Bogart. Arrivano a discutere animatamente persino durante la lavorazione, nel cuore della notte, a proposito dell’identità del cadavere chiuso nella Buick, precipitata nell’oceano. Assassinato? Suicida? Chiamiamo la Sciarelli a Chi l’ha visto? Per avere delucidazioni, telefonano addirittura a Chandler che, ancora sveglio e con un bicchiere di whisky in mano, risponde: «Ma che cazzo ne so, ragazzi! Non lo so nemmeno io!». E chiude. Il risultato è un titolo in cui il vero mistero è sepolto fra le immagini e la genialità del racconto.

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – Il grande sonno

3. Marlowe. Il Philip Marlowe interpretato da Humphrey Bogart è indimenticabile e unico. Inimitabile e nonostante il film abbia l’età che abbia. Nessuno è riuscito a scalzarlo. Nemmeno chi venne dopo di lui, riprendendo lo stesso personaggio. Oh, ragazzi. Bogart sarà anche brutto esteticamente, ma è spaventoso quando recita. DA PAURA!!!

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – Il grande sonno

4. Le battute. Dopo aver ottenuto i diritti del libro, a Hawks serviva uno sceneggiatore. Non poteva essere Raymond Chandler perché sotto contratto con la Paramount, così la scelta va a tre menti geniali della scrittura: William Faulkner, Leigh Brackett e Jules Furthaman. Ma con una raccomandazione: non scopiazzare il libro. Di loro, ci mettono l’oscurità e un intreccio da detective story coi brividi che, per personaggi, situazioni e soprattutto battute diventa IL CLASSICO. Nonostante i primi giorni siano arrivati a mettersi le mani nei capelli per le troppe cose contenute all’interno del libro… molte di queste senza senso… e dopo aver consultato svariate volte Chandler, riescono a ottenere una valida sceneggiatura in soli otto giorni. La storia parte dal Generale Sternwood che, ingaggia il detective Philip Marlowe per scoprire chi stia ricattando la figlia minore, Carmen, con delle foto osé (porcona!). A questo punto, Marlowe indaga e capisce che il nodo del mistero è legato a una bisca clandestina dove la sorella di Carmen, Vivian, va a giocare. Vivian ha un marito scomparso che pare le abbia messo le corna proprio con la moglie del padrone della casa da gioco. Ma più i due vanno a fondo nella faccenda, più aumentano i morti… ma anche l’amore. Come ho detto le battute sono gioielli. Non spiegano nulla ma, rappresentano uno stile, una purezza, un carattere. È scrittura al 100%. Da «Lascia che parli io, angelo. Non so ancora quello che dirò ma, sarà pressappoco la verità» a «Così tante pistole in giro per la città… e così pochi cervelli». Prima che il film vada nelle sale, i censori protestarono perché il cattivo non veniva punito. Hawks riuscì a evitare anche questo ostacolo: «Signori, scrivetela voi la scena!». E dalle menti di coloro che avrebbero dovuto proteggere il pudore negli occhi degli americani, esce fuori una scena d’azione violenta. «Era proprio come la volevo io!», esclamò Hawks leggendola e la girò. Tiè!

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – Il grande sonno

Fabio Secchi Frau


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