Non sono mai stato un fans della Ferilli, anche perchè è romanista, ma li ha uccisi con una frase: vivere con mille euro è da scienziati. Sintesi impeccabile.Che Monti sia come Friedman glielo dico io.
Creato il 04 maggio 2012 da Slasch16
A Wall Street c’era un manifesto di questo miserabile con una scritta:
Milton Friedman proud father of global misery.
Tradotto: orgoglioso padre di miseria globale.
Il mio tono non è ironico e considero la Ferilli in buona fede, è cresciuta in un ambiente sano e non ha dimenticato gli insegnamenti assorbiti da giovane ed è meritevole di rispetto il fatto che fama e ricchezza non l’hanno allontanata dalla realtà.
Parla di politica come ne parliamo noi, va diretta al sodo, come quasi tutti vede le cose che non funzionano, le contraddizioni, le anomalie e non è al corrente del fatto che la crisi che stiamo vivendo in Europa è voluta e programmata a freddo da professionisti della finanza che hanno come riferimento l’ideologo peggiore di tutti che dal colpo di Stato in Cile in su ha visto mettere in atto le sue teorie paragonabili, sotto ad un certo aspetto, a quelle naziste in merito alla razza. Tutti ricordiamo l’orrore dell’olocausto, tutti dimentichiamo che dietro l’olocausto c’è stato l’attacco alla finanza ebrea mondiale che già allora dominava negli Usa ed in Europa, in modo particolare in Germania. Hitler era pazzo, ma ha puntato sui soldi degli ebrei per attuare il suo progetto.
Una degenerazione che ha coinvolto milioni di innocenti, niente a che vedere con la rivoluzione francese che puntò direttamente alla nobiltà parassita giustiziandola con la ghigliottina.
I francesi hanno fatto centro, i nazisti hanno sbagliato tutto.
Torniamo al Cile ed al primo tentativo, riuscito, di mettere in atto le teorie liberiste dell’economista che ha visto cogliere e mettere in atto, in toto, le sue teorie: Milton Friedman.
Sono le stesse che oggi vengono accolte, imposte, acriticamente in tutta Europa ed in particolare in Italia dal governo Monti, tenace sostenitore delle stesse.
Friedman riteneva che la crisi fosse il motore delle riforme, anche se non ha proposto i campi di sterminio.
Vediamo allora, sommariamente, in cosa consistesse secondo Friedman ed in cosa consiste secondo Monti e Papademos il motore delle riforme, quanti cilindri ha e come funziona.
C’è un video in rete, peraltro, nel quale Monti confessa candidamente di un’Europa che, per rifondarsi, ha assoluta necessità della crisi e che, grazie a questa, cessioni di sovranità e rinunce ancor più dolorose dovranno essere un prezzo che tutti, Italia in testa, dovranno mettere in preventivo.
In sintesi la teoria liberista di Friedman si basa su questo progetto:
Convinti che la libertà senza regole crei ricchezza, il mondo si affida ancora una volta ai Chicago Boys , questo paragrafo è riferito al Cile.(“libera volpe in libero pollaio” direbbe ancora causticamente Che Guevara).
Per concludere, la malevola definizione di “curatore fallimentare” dell’Italia che un acuto osservatore a Servizio Pubblico si era sentito di attribuire a Monti risulta di gran lunga più aderente a quella di salvatore della Patria che i maggior quotidiani nazionali si ostinano ancor oggi a tributargli. E il curatore fallimentare altri non è che chi liquida il patrimonio di un’azienda in crisi per pagare i creditori insoddisfatti: in altre parole, non cerca di salvare l’azienda, ma fa l’interesse dei creditori. (fonte)
Noi, l’Europa, L’Italia, Napolitano o chi per lui, ci siamo affidati per risolvere la crisi a teorici che mettono in pratica le teorie liberiste degli inventori della crisi, sono i Chicago Boys invecchiati, quelli che ritengono che la crisi non vada risolta ma che sia la soluzione più consona al capitalismi finanziario parassita mondiale.
I continui riferimenti ai sacrifici che Monti e la sua banda ci propinano più volte al giorno con lo spettro del fallimento servono esclusivamente per propagandare il terrore, fare terrorismo mediatico presso la massa da sacrificare sull’altare della crisi, non importane le conseguenze che ha nella povera gente, nei lavoratori, pensionati e disoccupati, l’importante è che il profitto ed il grande capitale parassita diventino ancora più forti sulle macerie dei diritti, del welfare e dell’equità partecipativa che è stata ghigliottinata, in diretta televisiva che ha sostituito la piazza, dalle banche e dalla nuova borghesia che ha sostituito la nobiltà francese anche se c’è qualche sopravvissuto.
In parole povere per salvare il condannato dall’impiccagione l’abbiamo affidato al boia.
Un boia che si presenta bene, lucido, freddo, calcolatore e per questo ancora più spietato. Non è un dittatore preso dalla frenesia del potere, dalla megalomania da potere improvviso ed incondizionato come Pinochet, ma un freddo calcolatore che agisce per conto delle stesse lobby per le quali ha agito Pinochet.
Pinochet ha usato i carri armati e si è tirato contro tutti i democratici del mondo, oltre a quelli cileni che ha potuto massacrare sul posto, ed è stato il suo errore che l’ha portato alla sconfitta anche se protetto da chi l’aveva aiutato nella conquista del potere.
Non c’è solo questa analogia con la situazione attuale, c’è di peggio, vado a memoria ma negli anni del colpo di stato in Cile la P2 era già nata, muoveva i primi passi e tentava la scalata al potere corrompendolo all’interno per uccidere la democrazia e la Costituzione, sempre con le stesse teorie di Friedman ma con l’aggiunta del coinvolgimento, nel colpo di stato sotto traccia, delle forze armate, del capitalismo, dell’informazione e della classe dirigente italiana, disponibilissima a farsi corrompere ed a calpestare la costituzione.
Il progetto P2 è riuscito, grazie all’accerchiamento della propaganda mediatica, in Italia ed ancora regge, il fatto che Berlusconi sia stato sostituito da Monti è solo un passaggio di testimone, le teorie sono le stesse ed i risultati pure, far pagare alla massa il costo della crisi che loro stessi hanno provocato per distruggere la democrazia, i diritti e le conquiste attraverso la miseria e la fame.
Le prove le avevano già fatte con l’Argentina di Menem ed è dal 2007 che scrivo che noi avremo fatto la fine dell’Argentina ed infatti ci siamo arrivati.
L’ Argentina, il popolo argentino si è liberato, noi ancora no, ci siamo immersi sino al collo e quello che mi fa impressione è il fatto che il boia, l’esecutore del progetto, goda di una certa stima tra le stesse vittime, noi.
Sembra un tipico caso di sindrome da Stoccolma.
Per i leghisti, una sintesi del significato di sindrome da Stoccolma.
La sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo all’innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore.
Viene spesso citata anche in riferimento a situazioni simili, quali le violenze sulle donne o gli abusi su minori e tra i sopravvissuti dei campi di concentramento.
Non illudiamoci che Monti sia l’uomo del salvataggio, colui che ci porterà fuori dalla crisi imposta dal sistema nel quale si identifica, totalmente. Le prove di quello che sostengo sono davanti agli occhi di tutti, la prima è l’indifferenza indecente delle condizioni in cui sono costretti a sopravvivere giovani, precari, pensionati esondati e disoccupati.
La seconda è il macabro confronto che ha fatto sui morti per crisi, per disperazione, tra l’Italia e la Grecia.
Secondo Monti ci sta che ci siano, per adesso 56, morti per disperazione, in Grecia ce ne sono stati 1500, e l’ha detto con una certa soddisfazione, nella sua testa si ritiene più bravo di Papademos ha fatto il percorso con meno penalità del suo collega.
Sempre che i morti siano considerati errori di percorso, come nei concorsi ippici, e non medaglie da appendersi al petto visto che per Monti, Papademos e tutti i loro complici vale quanto segue:
Questa crisi non deve essere risolta, ma deve portare alla paura, al dolore, allo shock, per poter creare nuovi schiavi, che non si ribellino a riforme che privatizzino i servizi pubblici ed eliminino di fatto il welfare. È inutile cercare di convincere il nuovo governo dell’inesistenza di un legame logico tra austerity e crescita o della dannosità del pareggio di bilancio obbligatorio: non sono in buonafede.
Ecco, è l’unica cosa che la Ferilli non ha tenuto in considerazione, per il resto è stata grande, brava, lucida, capace ed ha detto, chiaramente, tutto ciò che diciamo noi, che pensiamo, che viviamo sulla nostra pelle.
A questo punto non è più nemmeno la pelle, è sale sulla carne viva.
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