Era solo questione di tempo.
Le previsioni spaziavano in un range piuttosto ampio, dal catastrofismo all’ottimismo, dall’indifferenza al dogma.
Infine e’ accaduto.
Il ponte (ancora in costruzione) che collegava non so che area al nuovo stadio di New Delhi, costruito per gli imminentissimi Giochi del Commonwealth, e’ crollato. E purtroppo qualche indiano c’ha pure rimesso le penne, ma questo, in quel paese di bestie, non fa notizia. Gli hanno piazzato su un bel carico a coppe di cemento armato e quello e’ stramazzato come se fosse fatto di escremento essiccato di cammello.
Il che, in effetti, e’ una possibilita’.
Ora, a me non piace vincere facile, ma qui i broker la davano 1:1. Punti 10 Euro e rivinci i 10 Euro. E che cazzo vuoi? Scommettere che qualcosa in India si rompe e’ come scommettere sul fatto che nelle Ardenne domani piovera’. E allora piuttosto dillo che vuoi il 2-0 a tavolino.
Ma se la cosa fosse finita qui, cioe’ se ci dovessimo limitare a commentare, ancora una volta e fino alla noia, la totale incapacita’ degli indiani di costruire qualcosa che sia anche minimamente decente e affidabile, la potremmo chiudere ancora prima di iniziare. Ma non tanto per non sparare sul pianinduista, perche’ questo alla fine e’ pure divertente, ma perche’ la crociata di comunicare al Mondo che l’India non e’ un paradiso ma e’ una terra infame piena di ignavi non troverebbe terreno molto fertile.
“Si, e’ vero, e’ caduto il ponte… ma sai… l’ignoranza dovuta alla poverta’. La poverta’ dovuta ai governi occidentali che non pagano… e poi la corruzione… E ci sono i Monsoni… e i materiali sono scadenti… E’ Terzo Mondo… E tu sei uno stronzone che ci azzuppi il pane dentro ogni volta che puoi e te la prendi con questi indiani… Che in realta’ sono meravigliosi… sorridenti… hanno quello sguardo… una forza interiore… Che spiritualita! La verita’ caro TuttoQua e’ che qui la vera merda mondiale sei tu e non l’India”.
A parte il fatto che se sei un imbecille e incapace patentato allora chi te lo fa fare di candidarti ad ospitare ‘sta minchia di Giochi del Commoncomezazzosichiama?
E poi precisiamo che lo sguardo e’ solo pura ammirazione per la Costellazione di Orione, nient’altro. A meno che non stiano guardando il culo di vostra moglie.
Ma comunque, si attirerebbe l’attenzione su un fattore sociale, poco tangibile, piuttosto esteso… come dire, orizzontale. In altre parole: ok, l’hai detto, non sono capaci. E adesso come si risolve? E a noi che ce frega?
Giusto, giusto. Allora parliamo degli ospiti di questi Giochi. Si tratta in fin dei conti di qualcosa come 6.500 atleti piu’ tutti i vari seguiti. L’altro giorno sono arrivati gli scozzesi… Per primi sono arrivati. Hanno voluto fare l’improvvisata, come quando si va a trovare un amico.
Ueeeee… e tu che ci fai qua?
Disturbo?
Ma figurati, mi fa piacere, vieni vieni che apriamo due birre.
Certo, come no. Ma che coglioni! Ma dico, ma aspetta no? Aspetta che vada qualcun altro a immolarsi e vedi la reazione! Fai come gli inglesi, che hanno detto: “mi schiusi signori, noi vorremmi venire a India, ma ancora ci e’ tanti cose da metteri a posto… poi vidremo…mmmm mm!”.
No, gli scozzesi sono andati per primi. E si sono imbattuti in uno streptococco grande come il Cuppolone.
“Unfit for human habitation”.
Mi permetto di tradurre per l’unico lettore francofono di questo Blog:
Non abitabili per gli esseri umani.
Scusate… cosa e’ di solito non abitabile per gli esseri umani? Bella domanda. Dipende dagli umani dico io. Diciamo umani come noi, occidentali. Magari non abituati alle suite imperiali, ma a qualcosa di degno si. E riprendo la domanda: cosa non e’ abitabile per esseri umani come noi?
Che ne so? Un cesso pubblico davanti alla Stazione Termini di Roma? Il letamaio di un porcile? Le favelas brasiliane? Casa mia quando ero single? Insomma, robe di questo genere. Che poi c’e’ da dire che gli scozzesi non sono particolarmente noti al Mondo per la loro passione per l’igiene!
Ma nonostante questo, hanno detto che gli alloggi non sono idonei, e hanno preteso di essere trasferiti altrove. E dove li hanno messi? In un tipico alloggio per stranieri indiano, tipo il Siddhart Plaza di Gurgaon dove ho passato 3 dei mesi piu’ infelici della mia vita. Certo, il livello e’ migliorato subito, perche’ da condizioni non idonee agli esseri umani sono passati a un livello di sporcizia meno tipico dell’indianita’. Anche se in realta’ se li sono dovuti pulire da soli, con l’aiuto di alcuni volontari. Senza parlare del fatto che non gli funziona un cazzo: impianto elettrico, tubazioni, infiltrazioni. Tutte quelle meravigliose amenita’ che fanno dell’India quel maraviglioso luogo di accoglienza e spiritualità che tutti conosciamo e di cui abbiamo parlato a dismisura.
Ma la vera chicca di tutta la faccenda e’ di ordine superiore. La riprendo tale a quale dal Blog di Bixx, perche’ non saprei descrivere la situazione meglio di cosi’:
La commissione scozzese e’ andata a vedere gli appartamenti e li ha definiti “unfit for human habitation”. Ma vi rendete conto? Unfit for human habitation e’ quello che si direbbe di una gabbia dello zoo, o di un porcile. Non e’ un giudizio moderato – e insomma, penso che una commissione si guardi bene dal rilasciare dichiarazioni del genere senza motivo. E’ anche vero che gran parte dell’ l’India e’ unfit for human habitation. Gli unici che sembrano non avere alcun problema sono gli indiani, i quali evidentemente vivono benissimo nella sporcizia. E occhio, non sono io stronza. L’ha detto il portavoce Lalit Bhanot: lo shock dei commissari scozzesi non dev’essere motivo di vergogna per noi. Non ha nulla a che vedere coi giochi. E’ semplicemente dovuto a una diversa percezione degli standard di pulizia. Grazie Bhanot. Grazie di cuore. Hai sdoganato pubblicamente una verita’ che tutti conoscono ma che nessuno ha il coraggio di nominare.