Non so perché, né se ci sia un perché.
Questo è più di mommy blog, come dice l'intestazione, ma quando scrivo ormai è solo per parlare di lei.
Forse perché è la parte della mia vita in continua evoluzione, mentre il resto per il momento è felicemente in equilibrio.
Forse la crescita emotiva di Elisa è irriducibile a poche righe, scritte peraltro da un soggetto che la vede in modo tanto parziale.
D'altra parte, dopo aver parlato con le sue insegnanti ed essermi resa conto che lei è esattamente come la vediamo noi, beh... Va bene, ecco.
Non va tutto bene.
Ma quello che non va è di scarsa importanza, e a quasi 35 anni non devo più compiacere nessuno, quindi me ne fotto.
Ho un uomo amato che mi ama tanto, anche se certe cose non le capisce, ma per quello ci vogliono le amiche.
La scorsa settimana ne ho incontrate tre, di amiche, in tre occasioni diverse.
Non si conoscono tra loro o quasi, sono diversissime tra loro, e io voglio un gran bene a tutte e tre.
Persone che anche se non ci si vede per mesi non ha importanza, perché si ricomincia il discorso da dove lo si era interrotto la volta prima.
Tornando alla Purulla, oggi lei ha tre anni e quattro mesi. E la febbre.
E' una coccolona, sempre più nei confronti di noi familiari e sempre meno nei confronti degli estranei.
E' diventata più diffidente con chi la saluta per strada, e questo mi fa piacere: ho iniziato a spiegarle che alcune persone sono cattive anche se sembrano buone, e che il custode dell'asilo per esempio è lì a vigilare che nessuno degli estranei-cattivi-che-sembrano-buoni entri, e da allora lo saluta con molta più enfasi, come a ringraziarlo del suo lavoro.
Il custode merita una digressione.
E' un uomo alto, biondo, sulla quarantina.
Me lo immagino armato fino ai denti, pronto a entrare in un palazzo in fiamme, a Sarajevo, per salvare vite.
A giudicare dal suo accento e dalle cicatrici che ha sul volto, non escludo che lo abbia fatto davvero.
Esattamente quattro anni fa avevo scoperto di essere incinta.
Quante cose sono cambiate, e quante ne cambieranno ancora, grazie e assieme alla nostra tigrotta che corre sulla bici.