Magazine Astronomia

Non succederà niente

Creato il 01 maggio 2011 da Stukhtra

Forse. E comunque i Maya non potevano saperne un cazzo

di Marco Cagnotti

Non succederà niente
Ti tocca prepararti. Questione di mesi, e poi comincerà il tormentone: “Senti un po’… ma tu che sei uno scienziato (in alternativa: tu che hai studiato, tu che queste cose le conosci, tu che non credi in niente, tu che hai sempre una risposta razionale per tutto…) pensi che davvero finirà il mondo nel 2012?”. Tu ti schiarirai la voce, la prenderai alla lontana e cercherai di interesse qualche ragionamento serio. Salvo poi (facile profezia, questa…) sentirti replicare: “Sì, ma io ho sentito che i Poli magnetici si stanno invertendo! Che il pianeta Nibiru si sta avvicinando! Che i Maya l’avevano previsto…”. A ’sto punto, se non sai che cazzo è Nibiru o come funzionava il calendario maya, che cosa rispondi?

Una base dalla quale partire è questo librino di Mariano Tomatis. Lungi dall’essere perfetto, però. L’introduzione sui calendari maya è da mal di testa. D’accordo: è utile per capire da dove arriva la presunta profezia. Però al lettore senza troppo tempo per approfondire e ricordarsi i nomi rimane soprattutto l’impressione che i Maya fossero un popolo psicologicamente disturbato, per inventarsi un simile sistema demenziale di calendari. Invece su altri argomenti Tomatis glissa troppo: piacerebbe saperne di più sulla faccenda dei Poli, per esempio. Senza contare i giochetti con le carte e i dadi, che suonano un po’ come una presa per il culo (Ok, di fatto sono una presa per il culo). In ogni caso, questo è un buon testo, agile e veloce (lettura di una sera, per intenderci), sul quale cominciare a documentarsi.

Ah, un consiglio importante. Preparati alla fatidica domanda finale del tuo interlocutore: “Ma come fai a essere così sicuro che il 20 dicembre 2012 non succederà davvero niente?”. Se in precedenza hai costruito una convincente argomentazione razionale, a quel punto la risposta più efficace è: “Vaffanculo”. Ma questo lo dico io, non Tomatis.

M. Tomatis, 2012, Iacobelli

Piace: Il fatto che sia il primo libro serio in italiano sull’argomento.

Non piace: L’eccessivo approfondimento sui calendari maya, il sorvolo su alcuni temi che avrebbero potuto essere approfonditi di più, i giochetti con le carte e i dadi che francamente c’entrano poco.

Voto: 7/10


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines