Magazine Informazione regionale

“Non uccidere” il comandamento vegetariano

Creato il 25 novembre 2011 da Lapulceonline

vegetariani, insalata, vegan, verduraL’ondata “veggie” è indubbiamente nel pieno della sua espansione. Nel giro di un paio di decenni si è assistito ad un vertiginoso incremento dell’alimentazione verde che, tra presa di coscienza generale e, diciamocelo, moda, ha portato quasi 5 milioni di italiani a rivedere la propria piramide alimentare e a cessare di mangiare carni animali. Accade nel Paese del cibo, e nello specifico anche ad Alessandria. Oggi il vegetarianismo è uscito alla luce del sole e si è liberato definitivamente dell’etichetta che per per anni lo ha rilegato a “movimento culinario di nicchia” o a capriccio momentaneo per seguaci della New Age rimasti folgorati sulla via dell’orto dei nonni. Negozi, mini-markets, ristoranti specializzati: fatevi un giro in centro e noterete la proliferazione di attività “green” nate come…funghi…per soddisfare una domanda che evidentemente c’è e che ha portato molti ristoratori mandrogni a cancellare dal menù mostri sacri come bollito misto, salamini di vacca e affettati per dar spazio a tofu, gnocchi all’ortica, formaggi vegetali, insalatone e verdure d’ogni sorta. E la “carte” di ristoranti Veg è tutt’altro che monotona, bensì ricca di piatti sfiziosi e talvolta inimmaginabili ai carnivori, segno che si può essere buongustai e palati fini anche se “erbivori”. Ma c’è di più: sono molti infatti quelli a cui sta stretto anche l’abito del vegetarianismo e che rifiutano di consumare anche qualsiasi cibo o bevanda prodotti dagli animali: si tratta dei vegani (o vegan, dall’inglese), ovvero coloro che non solo non mangiano carni, ma neanche prodotti come latte, miele, uova e relativi. Per un vegano questi prodotti non vengono affatto ottenuti in maniera indolore e rappresentano un ingiusto sfruttamento degli animali al pari della macellazione: da quando l’uomo, con l’industrializzazione, ha sferrato il suo attacco contro gli animali per meri obiettivi di lucro anche una mungitura o la raccolta del miele sono atti di sottomissione che snaturalizzano le specie e che arrecano loro inutile sofferenza.
Non possiamo sapere se anche piante e i vegetali soffrano, ma una cosa è certa: vegetarianismo e simili (al di fuori di contraddizioni come “vegetariani” a passeggio con scarpe e borse di pelle e così via) sono scelte nobili; è un boicottaggio, un’azione pacifica contro la schiavizzazione degli animali, contro lo sterminio della fauna attuato dalla razza dominante (quella umana) e, nello specifico, da mega-aziende alimentari per cui la sofferenza di altri esseri viventi significa profitto. Le bestie, chissà perché considerate prive di anima e sentimenti (solo perché non parlano?) vengono metodicamente piegate al servizio del ”raziocinante” uomo per mezzo di trattamenti sleali ed atroci: dalla vivisezione praticata dall’industria cosmetica al bracconaggio, dalla caccia alla produzione di pellame, dalla biogenetica al circo, dalla pesca di frodo alla macellazione. Se qualcuno ha lo stomaco forte può benissimo trovare conferma andando su Internet e vedere coi propri occhi come avviene, per esempio, il processo di allevamento e di macellazione presso le grandi industrie di carne.
“ La grandezza di una nazione e del suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali”, diceva Gandhi. Come dargli torto. Da un po’ di tempo a questa parte, ad Alessandria abbiamo una serie di locali ed aziende specializzati che farebbero pensare a tutto fuorché ad un’alimentazione green in crisi: c’è “La Locanda dei Sapori” in via Verdi, che coi suoi piatti caserecci attira orde di “seguaci” del genere, ma anche curiosi, carnivori che per una sera lo vogliono fare strano: piazza e salame al Kamut, verdure di seitan, wurstel di tofu, dolci allo zucchero di canna; c’è il supermercato “NaturaSì” in piazza Perosi, aperto nel 2007 ed interamente fornito di prodotti biologici, cosmetici naturali compresi, che permette di fare una spesa “veg” a tutti gli effetti; c’è la biogastronomia vegetariana “Natura” in via Bergamo, che serve ogni sorta di piatto immaginabile; ci sono, in città, servizi di catering che trattano solo ed esclusivamente cucina priva di carne, latticini e uova. E pure in giro per la provincia si trovano moltissimi ristoranti “vegan-friendly”, da Novi Ligure a Tortona, da Acqui Terme a Terruggia a Serralunga di Crea. Chi ha intenzione di passare alla sponda verde dell’alimentazione è avvisato.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :