“Non vale una lira. Euro, sprechi, follie: così l’Europa ci affama”. Edito da Mondadori, è l'ultima fatica editoriale di Mario Giordano - scrittore e editorialista di ”Libero” - in vendita da oggi. Il libro è diviso in tre parti: “Perché bisogna uscire dall’euro”, “Perché il sogno europeo è già finito” e “Perché questa Europa non ci piace”. Giordano rivela alcuni report redatti dai più importanti istituti finanziari che teorizzano apertamente uno scenario di break-up dell’eurozona. “Bisogna uscire dall'euro. Subito!”. Si legge nel libro di Giordano. “Da quando è entrata in vigore, la moneta unica non ha fatto che disastri: ci ha resi tutti più poveri, ha accresciuto le differenze tra i Paesi e ha trascinato nel suo fallimento il sogno europeo dei nostri padri. Oggi l'Europa è soltanto un mostro burocratico e antidemocratico, sempre più lontano dai cittadini e dai loro bisogni, che ci opprime con la sua tirannia fiscale e con una quantità di normative astruse. È l'Europa dei diktat e delle troike, che impone agli altri severità e concede a sé ogni beneficio, l'Europa che taglia le pensioni ai cittadini e le aumenta ai suoi burocrati, che chiede sacrifici a tutti, ma poi fa vivere i suoi 766 parlamentari nel lusso, spendendo 2 milioni e mezzo di euro in rinfreschi e 4 milioni per rinnovare il centro fitness interno al Parlamento di Bruxelles. E' l'Europa che non riesce a risolvere l'annoso problema della seconda sede di Strasburgo: un palazzo da 500 milioni che resta chiuso 317 giorni l'anno e che moltiplica i costi di funzionamento, costringendo ogni mese i deputati a gigantesche transumanze con un'enorme massa di documenti al seguito. È l'Europa che mantiene 139 sedi sparse in tutto il mondo e 5366 addetti, di cui 33 alle isole Figi, 37 alle Mauritius e 44 ai Caraibi, dove l'attività più impegnativa è una corsa di macchinine elettriche. Costo totale, 524 milioni di euro…”. “Perché - si chiede l’autore - queste ipotesi non informano anche il dibattito politico e l’opinione pubblica, chiusa in dogmi e reciproci estremismi? …la situazione, se non fosse tragica, sarebbe persino ridicola. Infatti, mentre pubblicamente è quasi vietato parlare di uscita dall’euro perché appena uno la nomina viene sommerso dai fischi e dai pomodori, in privato, nei sotterranei dei grandi istituti e nei caveau delle banche, si preparano tutti i piani dettagliati per far fronte all’ipotesi che viene ritenuta qualcosa di più di un’ipotesi. Almeno una probabilità. Vietato dirlo, però: il popolo bue, come al solito, viene mandato al macello nella più totale ignoranza. ‘Non bisogna diffondere il panico’ è la parola d’ordine. Per carità, il panico non va mai bene. Ma davvero esso nasce dalla conoscenza dei fenomeni? O piuttosto dall’ignoranza?”. Insomma, un libro che vale assolutamente la pena leggere per vederci chiaro!
Magazine Attualità
Non vale una lira. Euro, sprechi follie: così l’Europa ci affama!
Creato il 12 marzo 2014 da Freeskipper
“Non vale una lira. Euro, sprechi, follie: così l’Europa ci affama”. Edito da Mondadori, è l'ultima fatica editoriale di Mario Giordano - scrittore e editorialista di ”Libero” - in vendita da oggi. Il libro è diviso in tre parti: “Perché bisogna uscire dall’euro”, “Perché il sogno europeo è già finito” e “Perché questa Europa non ci piace”. Giordano rivela alcuni report redatti dai più importanti istituti finanziari che teorizzano apertamente uno scenario di break-up dell’eurozona. “Bisogna uscire dall'euro. Subito!”. Si legge nel libro di Giordano. “Da quando è entrata in vigore, la moneta unica non ha fatto che disastri: ci ha resi tutti più poveri, ha accresciuto le differenze tra i Paesi e ha trascinato nel suo fallimento il sogno europeo dei nostri padri. Oggi l'Europa è soltanto un mostro burocratico e antidemocratico, sempre più lontano dai cittadini e dai loro bisogni, che ci opprime con la sua tirannia fiscale e con una quantità di normative astruse. È l'Europa dei diktat e delle troike, che impone agli altri severità e concede a sé ogni beneficio, l'Europa che taglia le pensioni ai cittadini e le aumenta ai suoi burocrati, che chiede sacrifici a tutti, ma poi fa vivere i suoi 766 parlamentari nel lusso, spendendo 2 milioni e mezzo di euro in rinfreschi e 4 milioni per rinnovare il centro fitness interno al Parlamento di Bruxelles. E' l'Europa che non riesce a risolvere l'annoso problema della seconda sede di Strasburgo: un palazzo da 500 milioni che resta chiuso 317 giorni l'anno e che moltiplica i costi di funzionamento, costringendo ogni mese i deputati a gigantesche transumanze con un'enorme massa di documenti al seguito. È l'Europa che mantiene 139 sedi sparse in tutto il mondo e 5366 addetti, di cui 33 alle isole Figi, 37 alle Mauritius e 44 ai Caraibi, dove l'attività più impegnativa è una corsa di macchinine elettriche. Costo totale, 524 milioni di euro…”. “Perché - si chiede l’autore - queste ipotesi non informano anche il dibattito politico e l’opinione pubblica, chiusa in dogmi e reciproci estremismi? …la situazione, se non fosse tragica, sarebbe persino ridicola. Infatti, mentre pubblicamente è quasi vietato parlare di uscita dall’euro perché appena uno la nomina viene sommerso dai fischi e dai pomodori, in privato, nei sotterranei dei grandi istituti e nei caveau delle banche, si preparano tutti i piani dettagliati per far fronte all’ipotesi che viene ritenuta qualcosa di più di un’ipotesi. Almeno una probabilità. Vietato dirlo, però: il popolo bue, come al solito, viene mandato al macello nella più totale ignoranza. ‘Non bisogna diffondere il panico’ è la parola d’ordine. Per carità, il panico non va mai bene. Ma davvero esso nasce dalla conoscenza dei fenomeni? O piuttosto dall’ignoranza?”. Insomma, un libro che vale assolutamente la pena leggere per vederci chiaro!
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Svolte
Fatichi, ti arrabatti, sudi e bestemmi per dei mesi, per degli anni. Poi, nello spazio di un weekend, succedono cambiamenti epocali e i processi vengono a... Leggere il seguito
Da Fra
CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ -
Referendum Grecia: cosa succede se vince il sì, cosa succede se vince il no
Il Messaggero analizza cosa potrebbe accadere dopo il referendumAl di là delle rassicurazioni, il timore è l’effetto contagio per la crisi in Grecia. Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
La chiusura delle banche in Grecia
Le banche greche resteranno chiuse sino al 5 luglio e le borse europee e asiatiche sono crollate, per la paura di un eventuale default della GreciaUn ciclista d... Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Grecia, lunedì nero con banche e Borsa chiuse, polizia in stato di allerta....
Oggi la Borsa di Atene è chiusa, così come le banche, che riapriranno solo lunedì prossimo, 6 luglio, il giorno dopo il referendum sulla proposta dei... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Il referendum greco buca la bolla onirica
Il mondo reale possiede una sua logica testarda, ma i modi e la scansione degli eventi attraverso cui si manifesta sono del tutto imprevedibili, a volte... Leggere il seguito
Da Albertocapece
POLITICA, SOCIETÀ -
Draghi chiude i rubinetti e Tsipras le banche, non è scontato che l’euro regga
Pur rappresentando in una telefonata con Tsipras, la sua comprensione per la scelta del Governo Greco di indire un referendum perché sia il popolo ad esprimere... Leggere il seguito
Da Blogaccio
SOCIETÀ -
Pavimenti laminati: tutto quello che c’è da sapere
La sostituzione di un vecchio pavimento a piastrelle con una superficie in legno rappresenta un'esigenza estetica comune, spesso dettata dalla necessità... Leggere il seguito
Da Nicolasit
LIFESTYLE





