Ho fame di cinema. La mia tessera fedeltà per il multisala brucia, impaziente di essere sfruttata, ma è da quasi due settimane che non riesco a vedere un singolo film. Troppi impegni, purtroppo. E quindi tocca aspettare... In fondo, da bravo recensore, devo andare al cinema per parlare come si deve di una determinata pellicola. Giusto?
Voglio dire, potrei scaricare qui e subito una copia pirata di Vita di Pi, Cloud Atlas o Django Unchained, sperando di trovare un download di qualità e non una maldestra ripresa fatta con un telefonino.
O un video coi sottotitoli sfasati di un quarto d'ora (come minimo).
O un porno.
Ma preferisco aspettare.
Lo faccio per una questione di correttezza nei confronti dei miei lettori e di chi ha realizzato il film che vorrei recensire.
E anche per differenziare questo catorcio di un blog da quelli di certi espertoni che pontificano di cinema in tutte le salse... e non mettono piede in una sala da chissà quanto tempo. Non voglio certo glorificare i cinema (ah, il profumo della sala!) e allo stesso tempo criticare la pirateria.
La pirateria, se usata con criterio, è una gran cosa: permette di tastare il terreno e di evitare fregature cocenti quando non si è per niente disposti a rischiare.
Però... c'è tutta una serie di comportamenti che mi fanno gelare il sangue nelle vene, come blogger e come lettore.
- 1) Gente che si straccia le vesti quando un film non esce in Italia, se lo scarica in versione originale, lo recensisce, poi quando alla fine esce davvero non lo caga di striscio.
- 2) Gente che si straccia le vesti quando un film non esce in Italia, se lo scarica in originale, lo recensisce, poi quando viene messo a disposizione on demand/in DvD/ in BluRay non lo caga di striscio.
- 3) Gente che non va mai al cinema, ma recensisce solo film piratati (perchè "tanto a Hollywood prendono anche troppi soldi, lol")
- 4) Gente che NON vede un film, ma lo recensisce lo stesso con lodi sperticate.
- 5) Gente che NON vede un film, ma lo recensisce lo stesso dicendone tutto il male possibile.
Le ultime due categorie sono piuttosto diffuse. Ed è una bruttissima cosa. Fabbricare una recensione farlocca è piuttosto semplice, al giorno d'oggi. Basta girare per la Rete, raccogliere stralci da siti specializzati o da Rotten Tomatoes, piazzarci qualche frase ad effetto, e il gioco è fatto! La quantità di anime perse che esalta o disintegra pellicole senza averle viste (e a volte lo ammettono pure!) è preoccupante. Di solito lo fanno per dare l'impressione di essere sempre in perfetto orario (un film esce il 13 gennaio? Tac, recensione pronta per il 13 gennaio, mentre tutti gli altri blogger sono impegnati a guardare il film) o per sentirsi parte di un gruppo. Es: il Blogger Rinomato parla benissimo/malissimo di un film, creo una recensione leccaculo per farmi benvolere: la penso anche io come te, amami! Pessima pratica: puzza di dilettantismo, pigrizia, e poco rispetto nei confronti dei lettori- specie se il blog ha un ampio seguito. Ai signori recensori- ma anche agli spettatori normali, dai-che snobbano sistematicamente la sala perchè "costa troppo" andrebbe ricordato che l'intrattenimento non è un diritto inalienabile dell'uomo. Specie se poi girano per strada con un Iphone 4.
Alle prime due categorie, invece, va ricordato che i film non si pagano coi complimenti. Il nostro è un Paese ridicolo fatto di programmazioni assurde, titoli tradotti ad minchiam e pellicole che escono quasi sempre in ritardo rispetto al resto del mondo (sempre che escano, che non è mai scontato)... Ed è uno schifo, concordo. Ma questo non giustifica la pirateria. Cioè, non giustifica un certo tipo di pirateria. Anche io, per fare un esempio, ho scaricato Kick-Ass nel 2010, quando ogni speranza di vederlo nei nostri cinema sembrava sfumata. Mi è piaciuto, l'ho detto in giro, l'ho scritto. Ma a Matthew Vaughn non gliene frega una ceppa se il film mi è piaciuto, visto che non l'ho pagato, così come a Timo Vuorensola non importa se grido al mondo che Iron Sky è una figata se non sono andato al cinema a vederlo o non ho comprato il DVD. Un film non si finanzia a parole. (Ho tutti e due i DVD sullo scaffale, btw)
Passi per un film che ha fatto schifo, ma con che coraggio un recensore può invitare i suoi lettori a sborsare soldi per una pellicola valida che lui stesso non ha intenzione di pagare? Mi pare un controsenso piuttosto pesante. Che tuttavia spiega la scarsa propensione delle sale italiane a proporre film "diversi", tipo Kick-Ass, Zombieland o Iron Sky. A che pro distribuirli nel Belpaese se vengono snobbati dal grande pubblico E da quelli che si lamentano? "Paese di merda, non distribuiscono mai i film fiqui e se lo fanno li storpiano, preferisco scaricare da Internet e guardarmi roba di qualità in lingua originale". I registi, commossi, ringraziano per la devozione.
La blogosfera italiana viene tacciata di dilettantismo... e a guardare tanti, troppi blog, devo dire di essere d'accordo. Come si fa a pretendere riconoscimenti quando non si rispetta il materiale di cui si parla? La pirateria è comoda, tutti scarichiamo in continuazione, inutile negarlo. Ed è giustificabile, fino ad un certo punto. Può darsi che non sia riuscito a vedere un film in sala per via degli impegni, di una malattia, degli orrendi orari del multisala, etc. Recensire una versione scaricata non è IL MALE ASSOLUTO. Ma se il film mi è piaciuto, e non ripago in qualche modo chi lo ha realizzato... ... allora devo mettermi una mano sulla coscienza e chiedermi se voglio davvero fare il recensore. Perchè col mio entusiastico post da blogger dilettante (e non pagante) il regista ci si pulisce il c**o. Scusate il francese. Chi scrive dovrebbe sapere quanto sia difficile creare qualcosa e quanto sia gratificante ricevere, oltre ai complimenti, del denaro come ricompensa. Ecco perchè è importante supportare un film in qualche modo, se la visione in sala ci viene preclusa. Si può acquistare il DVD/Bluray in un secondo momento, o scaricarlo legalmente da una apposita piattaforma. Oppure guardarlo in anteprima on demand: John Dies at the End, per esempio, è stato rilasciato da Magnet Releasing il 27 dicembre, un mese prima dell'uscita ufficiale, tramite Amazon Instant Video, Xbox Live, iTunes e altri siti. Una simpatica iniziativa per contrastare la pirateria in maniera semplice ed efficace.
Diciamo che si tratta di una questione di integrità morale. Per i critici di professione il problema non si pone: vengono pagati per vedere film, sai che difficoltà. Ma i blogger indipendenti devono sborsare denaro di tasca propria. Piratare film senza se e senza ma è la soluzione più economica, e come dicevo prima c'è anche chi i film non li guarda proprio... ma chi ci perderà, alla fine? Risposta semplice: i film, specie quelli indipendenti. Se un progetto non viene supportato in qualche modo neanche da chi professa di amarlo allora non c'è proprio speranza. Per quanto mi riguarda cerco di pagare sempre, in un modo o nell'altro, per i film che apprezzo. Pago il biglietto del cinema, compro il DVD, lascio una donazione nel sito del regista indie anche dopo aver già visto il suo film piratato... mi pare il minimo. Sarò stupido per gli standard italiani, che volete che vi dica. Ci sono due regole non scritte per creare una recensione: la prima è conoscere ciò di cui si parla, la seconda è supportare chi se lo merita. Semplice buonsenso, ma l'atavico culopesismo italiano ci mette sempre lo zampino...e in molti blog si vede. Piratare è possibile, parlare bene di un film è sacrosanto. Ma se vi aspettate di supportare i vostri film preferiti solo con le parole e senza scucire denaro in qualche modo, beh... Spero che la prospettiva di trovare in sala solo I Soliti Idioti o Transformers sia di vostro gradimento. :D Scaricate i film che vi interessano di più, parlatene bene e in ogni dove se vi piacciono, e per l'amor del cielo supportateli.
Se siete recensori invitate i vostri lettori a fare altrettanto. O riceverete una pagaiata.