Non verbale: ecco perchè devi stare attento quando lo studi...
Ciao,
ti sei mai appassionato di comunicazione non
verbale? Se segui psinel sai che ne ho parlato
un sacco di volte. Da anni basta entrare in una
qualsiasi libreria per poter vedere scaffali zeppi
di libri dedicati al magico modo di "leggere il
non verbale altrui" per diverse ragioni che
vanno dalla semplice comunicazione efficace
alla seduzione. In questa puntata del podcast
scoprirai come studiare il non verbale ...
senza "diventare cieco" ;)
Sei riuscito ad ascoltarlo? Poco fa scherzando
ti ho parlato di "paranoia" ma in effetti se lo
studio del non verbale viene fatto in modo
maldestro (come ti ho descritto nell'audio) si
può creare qualcosa di molto simile a quella
che noi psicologi chiamiamo paranoia. Cioè
la "creazione di convinzioni irrealistiche su
come gli altri ci vedono e ci descrivono".
Ed è ciò che può accadere quando si cade
nella famosa "interpretazione".
Uno dei pilastri teorici di Psinel sono gli studi
di Watzlawick con la sua frase "guardasi dentro
rende ciechi". Con questa frase s'intende dire
che quando cerchiamo di interpretare i vari
segnali del nostro corpo rischiamo di renderli
patologici. Ad esempio percepire troppo il tuo
battito del cuore e cercare di rallentarlo può
portare a qualcosa del genere...si tratta proprio
della confusione fra comportamenti automatici
e controllati...
...ogni volta che cerchi di controllare qualcosa
che fai spontaneamente rischi di interromperla.
Se stai troppo attento a come guidi rischi di
grattare le marce o peggio, è un fenomeno che
tutti abbiamo notato. Lo stesso vale quando ci
si osserva dentro e si "gioca a fare gli psicologi"
dando interpretazioni di ciò che si sente. Si lo
so te ne ho parlato molte volte ma è bene
ribadire questi concetti.
Così negli anni sono giunto ad una conclusione
(stando sulle spalle dei giganti): attraverso la
pratica della presenza diventiamo in grado di
guardarci dentro "senza diventare ciechi" e
senza "perdere neanche una diottria" ;-) Non
mi credi? se non hai mai meditato prova ad
osservare il tuo respiro...cosa succede? esatto
tendi a controllarlo e spesso ci si sente fuori
controllo, alcuni si sentono soffocare...
...questo accade perché ci si guarda dentro
senza il dovuto training. Se invece pratichi da
un po' di tempo la meditazione sul respiro di
certo riuscirai ad osservarlo senza interferire
e se "interferisci" te ne rendi conto e senza
alcuna "ansia soffocante" ritorni al tuo modo
di osservare. A questo punto ti starai di certo
chiedendo "Ok Genna ma questo cosa cavolo
c'entra con la capacità di leggere il non
verbale?".
Come ti dicevo nell'audio oggi siamo più che
certi che "guardare dentro gli altri è come
guardare dentro se stessi". Lo sappiamo non
solo per le intuizioni dei grandi psicologi del
passato (che già lo avevano intuito) ma per
gli studi delle neuroscienze sui neuroni così
detti "specchio". Ogni volta che guardiamo
un'altra persone ci mettiamo piccoli pezzi
di noi stessi per comprenderla...
...in altre parole per comprendere quel certo
comportamento ci "immedesimiamo" a tal
punto da vedere "parti di noi negli altri".
E' ciò che Freud aveva chiamato proiezione
ed i neuroni specchio sono il suo substrato
biologico. Più le informazioni che riceviamo
sono ambigue e più tendiamo a mettere in
atto questo meccanismo...
...così se vediamo un conoscente che ci fa
segno di avvicinarci a lui sappiamo bene
che magari vorrà salutarci. Si tratta di un
qualcosa di conosciuto in un contesto che
conosciamo. Se invece siamo in vacanza in
Messico ed uno sconosciuto fa lo stesso
identico segnale, di certo capiamo cosa
vuole (che ci avviciniamo) ma iniziamo
a proiettare i nostri pensieri...
...se ad esempio, il messicano, ha alle spalle
un bar capiamo subito cosa desidera. Ma se
accanto non ha riferimenti inizieremo a
caricare quei gesti ambigui con le nostre
interpretazioni personali. Questo fenomeno
è ben conosciuto dagli psicologi da anni, ti
basta pensare al famoso test di Rorshach in
cui ci sono figure estremamente ambigue
per far si che il soggetto ci "proietti" sopra
i suoi pensieri.
Ok, ora ti potrebbe sembrare assurdo tutto
questo discorso (forse perché devi ancora
ascoltare il podcast;)) perché di solito non
andiamo tutti i giorni in Messico o non
siamo chiamati a fare un "test proiettivo";
ma se ci pensi bene, ogni giorno proietti
le tue interpretazioni sugli altri, si non
è necessariamente una "proiezione" alla
Freud ma qualcosa del genere...
...quando parli con qualcuno questo t'invia
una valanga di segnali non verbali, talmente
tanti da renderli ambigui. Ed ecco che può
scattare la proiezione, soprattutto in chi
crede di conoscere il comportamento non
verbale. Ma uscendo dal campo di quella
che veniva chiamata "psicologia profonda"
possiamo vedere questo fenomeno come
una semplice "mala interpretazione".
Questo non succede perché "siamo fatti
male" o perché non conosciamo in modo
approfondito "il non verbale", ma succede
perché il cervello "salta velocemente alle
conclusioni"...per mantenere quella che
chiamiamo "economia cognitiva". Infatti
analizzare questi segnali sarebbe troppo
stancante per il cervello che preferisce
avere subito il suo verdetto.
Purtroppo negli anni ho notato che questi
meccanismi sono molto più presenti in chi
si appassiona a questi argomenti. E' chiaro
che meno siamo esperti e più dovremmo
stare attenti a questo...ed invece guarda
caso sono proprio quelli che credono di
sapere che ci cascano (tralasciando i
soliti personaggi che leggono 2 libri e
credono di sapere tutto;))
Lo scopo principale della 39° puntata del
podcast di psinel serve proprio a questo,
a portare attenzione su questi fatti e a
ricordare che l'analisi del non verbale è
qualcosa di efficace se fatta in modo
professionale (con strumenti ed esperti).
Diversamente può trasformarsi in una
lama a doppio taglio...
...segui i consigli del podcast e fammi sapere
che cosa ne pensi...soprattutto se sei un
"esperto di non verbale" ;) Lascia un tuo
commento qui sotto e se ti è piaciuto il
post Clicca su Mi piace.
A presto
Genna
Ps. Se per caso quando hai sentito parlare
di "diventare ciechi" hai pensato alla
masturbazione...beh non ci sei andato
troppo lontano, infatti possiamo
trasformare il titolo in "come evitare
di farsi le seghe mentali" nei riguardi
del linguaggio non verbale ;)