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Non voglio essere un'anima in pena

Creato il 27 luglio 2012 da Lucas
Altra poesia. Scovata stamani in rete, qui. È della famosa antropologa Margaret Mead. M'è sembrata bella, ma non avevo testa di tradurla. L'ha fatto Francesca de iCalamari, secondo me mirabilmente.

Non voglio essere un’anima in pena Che insegue le tue orme appena Superano il punto dove mi hai lasciata in piedi in mezzo all’erba alta,
Fai la tua strada, sentiti libera Non ho bisogno di sapere dove vai Non mi consuma la febbre d’essere certa Che tu sia andata dove avrei voluto io,
Quelli che racchiudono il futuro tra Due muri di pietre ben disposte Tracciano sentieri spettrali per sé Tristi percorsi per ossa polverose.
Quindi puoi andare senza alcun rimpianto Via da questa terra conosciuta Lasciando il tuo bacio sui miei capelli E tutto il futuro nelle tue mani.

That I not be a restless ghost Who haunts your footsteps as they pass Beyond the point where you have left Me standing in the new sprung grass,

You must be free to take a path Whose end I feel no need to know, No irking fever to be sure You went where I would have you go, Those who would fence the future in Between two walls of well-laid stones But lay a ghost walk for themselves, A dreary walk for dusty bones. So you can go without regret Away from this familiar land, Leaving your kiss upon my hair And all the future in your hands.



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