Festa della donna, triste primato
Non voglio fiori, perchè non sono morta.
Perchè oggi, un giorno triste da festeggiare, in realtà è un giorno triste per riflettere in silenzio, pretendendo rispetto e solidarietà da uomini e donne.
Ho la nausea quando leggo di altre “cadute” nella guerra amorevole della della quotidianità casalinga, e spero un giorno che ognuna di noi sarà in grado di combattere omertà e paura del prossimo,riuscendo a distruggere quel “muro del pianto” che ancora affligge il mondo femminile nella loro muta solitudine.
Siamo sole con il nostro corpo, il nostro tempio, quando in adolescenza si fa un salto nel buio diventando pronte a dare la vita;siamo sole quando quella vita nasce…e poi la vivacità della natura ci abbandona facendoci invecchiare.
Ma nel mondo nuovo, quello in cui non saranno le guerre a compiere i destini delle società e a sancire vincitori e vinti, le donne saranno unite in un filo unico di comunicazione: le diverse generazioni riusciranno a essere amiche e complici abbandonando per sempre l’avida e meschina perversione di essere la migliore per un uomo, a volte capace solamente di violenza…ma pur sempre un uomo.
Sole siamo capaci, sole siamo creative, a volte manca il gusto di purificarsi nella solitudine, perchè questa società ancora ci vuole “dolce metà di qualcuno”.E forse la soluzione riesede tutta lì: bisogna partire dalla SOLITUDINE, per capire CHI VOGLIAMO ACCANTO e SE VOGLIAMO ESSERE MUTILATE DEL PIACERE DI VIVERE.
Sophie Lamour