Centinaia e centinaia di persone, spesso venute da fuori, si affollano, magari “in piedi, pronte a seguire una o due ore di conferenze (oggi si chiamano “lectio magistralis” ma è pur sempre un tizio o una tizia [molte le filosofe, sottolineo soddisfatta!] che parlano dietro un tavolo, e di cose difficili). La domanda è la stessa dell’altra volta: “chi glielo fa fare?” Ai suoi tempi, ricorda Eco – anche ai miei, un po’ più recenti- riunioni del genere erano frequentate da quattro gatti “intellettuali”. Figuriamoci pagarle, come invece occorre fare per alcune, e ci sono le spese di viaggio, vitto e alloggio.
Un po’ malevolmente ero portata a spiegarmi l’affluenza dei non addetti con la moda dell’evento, e infatti nel programma troviamo il tiratardi e la cucina filosofica. Anche Eco lo riconosce, ma valorizza motivazioni
Per riportare il discorso a noi nonne, rammento il tema della consulenza filosofica**, che in certo modo tutte siamo portate a prestare, e l’importanza di prenderci cura dei nipoti anche offrendo stimoli meno banali. Pensiamoci quando sono con noi. Non occorre niente di ricercato: la narrazione o lettura di una storia, un gioco insieme sono importanti. Non lasciamo i nostri bambini e ragazzi da soli, accuditi – si fa per dire- da TV e video giochi!
*http://virginialess.wordpress.com/2013/09/17/suocere-nuore-e-filosofia/
**http://virginialess.wordpress.com/?s=nonne+e+filosofia&x=11&y=10
Archiviato in:Attualità, Cura dei nipoti