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Nonne svizzere ribelli

Creato il 10 dicembre 2012 da Virginia Less

nonne svizzereLa caricatura l’ho presa dall’ultimo “Venerdì” di Repubblica. Le tre signore svizzere  – ci informa l’articolo di Tommaso Basevi – rappresentano il Movimento delle Nonne Ribelli. Le quali sono sì disponibili a “spendersi” tra nipoti, figli e mariti ( spesso mentre  ancora lavorano ), ma in cambio “chiedono un riconoscimento da parte della società e dello Stato, che  senza di loro avrebbero già alzato bandiera bianca”.

Le loro rivendicazioni sono contenute nel Grossmuetter Manifest:più fondi pubblici per le anziane che vivono sole e in povertà, servizi sanitari calmeriati (…), bonus per le nonne che assistono congiunti malati e svolgono regolare attività di babysitting, più posti negli asili nido”.

Siamo in tempi di crisi. Essa tuttavia -sostengono  le nonne svizzere -  rappresenta anche un’opportunità per riflettere e riaprire il discorso sul welfare familiare, che non è riconosciuto nè retribuito, sebbene sia uno dei pilastri della nostra economia”. A maggior ragione lo è da noi, superfluo il dirlo, assai meno ricchi!

“Senza di noi – dichiara Heidi Witzig – le nostre figlie non potrebbero lavorare (…). La discriminazione tra i sessi avviene quando le ragazze si affacciano nel mondo del lavoro. Oppure quando arriva la vecchiaia”. Infatti  nelle città ci sono molte donne sole e povere, perché spesso i mariti muoiono prima: “Immagini quanti soldi facciamo risparmiare ogni anno allo Stato facendo l’infermiera e accudendo il coniuge”.

Sono i nipoti (l’avrei giurato) a dare il maggior sostegno alla  battaglia di queste nonne!  Le quali hanno persino due rock band: le Creme brulé e le Mammutz. Chissà se l’esempio svizzero sta prendendo piede nel nostro paese. Faccio una ricerca: vorrei tanto partecipare…


Filed under: Attualità, Proposte

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