Ritorno sull’argomento dei “diritti dei nonni ” ( ne ho parlato in Nonni e legislazione e Viziare i nipoti, la legge dice la sua) perché ieri ho trovato, quasi in contemporanea, nel blog la frase “se viene impedito ai nonni di vedere i nipoti” e in rete la notizia di un’altra sentenza sull’argomento. Questa sul solito sito dell’AMI, gli avvocati matrimonialisti italiani, utilissimo quanto sconfortante per farsi un’idea realistica sulla famiglia. Si tratta di casi critici, s’intende, perché quando tutto funziona non si ricorre alla legge…
Riassumo. La nostra normativa non contempla un diritto dei nonni a frequentare i nipoti, ma negli ultimi anni alcune sentenze hanno riconosciuto e ribadito che sono i nipoti ad avere quello di mantenere rapporti con tutti i nonni anche in caso di separazione o divorzio dei genitori. E’ chiaro l’intento di evitare che mamma o papà allontanino la famiglia del coniuge “colpevole”, privando i bambini dei riferimenti affettivi da cui traevano beneficio. Si cerca invece di mantenere quanto più possibile intatto il nucleo in cui sono cresciuti e si trovano a loro agio. Ben diverso è il caso di una coppia la quale decide di tener lontani propri figli dai nonni, non per via di beghe e ripicche di varia natura, ma proprio nel convincimento che la loro presenza sia negativa e arrechi danno ai bambini.
Vengo alla sentenza. L’ha emessa il tribunale dei minori di Catanzaro, rigettando l’istanza dei nonni materni, privati della frequentazione di due nipotine (“le due bambine serene, intelligenti e comunicative, erano ben inserite nel contesto familiare)”, dando ragione ai genitori che “figure forti e rassicuranti , rappresentavano un valido riferimento affettivo ed educativo per la prole” Mentre “è innegabile che le gravi censure –anche in udienza – formulate dai nonni materni nei confronti soprattutto del genero e risultate non suffragate da idonei riscontri, le indebite intrusioni effettuate nella privacy familiare, costituiscono espressione di una totale sfiducia dagli stessi nutrita nei confronti delle capacità genitoriali del papà e della mamma delle minori ed interferiscono negativamente sul progetto educativo familiare e sull’armonico sviluppo della personalità in itinere delle minori”.
Insomma, appare confermata anche dalla giurisprudenza tutta la serie di “consigli” messi a punto dagli esperti, che nel mio piccolo vado qui rinnovando. I nonni non debbono: essere invadenti, contestare il modello educativo dei genitori, censurare apertamente papà o mamma, interferire nelle loro scelte… Eccetera. Certo, esistono anche nuore e generi maldisposti e prevenuti; tuttavia i nonni che si ritengono messi in disparte dovrebbero sempre chiedersi se il loro approccio è stato discreto e rispettoso oppure se “senza idonei riscontri” hanno emesso irriguardose “sentenze”.
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