Casa sulle sponde del Trasimeno.
Ora della nanna.
La gnocca nel suo letto, io accanto
“Papa, tata, papi, papo, tatta, toto, fsssssssssssssssssssss”.
"Fai la ninna, fai la nanna..."
“Papi, tati, papa, tata, mamma. mamma?”
“Emma, sono qui, devi dormire, è ora della nanna.”
“Nonno? Nonno?”
“Il nonno dorme, e adesso dormirà anche Emma.”
“…”
"Fai la ninna, fai la nanna. Dormi amore della mam..."
“Nonno? Nonno? Lalla! Lalla! Mema, lalla! Nonno? Nonno?”
Tradotto: “Dov’è mio nonno Elio? L’unica persona sana di questa famiglia, che mi ha comprato l’altalena da cui non voglio scendere mai più, almen fino al mio diciottesimo compleanno? Emma vuole andare sull’altalena!”
“Amore, domani ci vai. Ora il nonno dorme.”
“…”
“Nonno? Nonno?”
"Fai la ninna, fai la nan..."
“Nonna?”
“Emma, insomma: devi dormire. Ora chiudi gli occhietti e dor…”
“Pita, piti, tata, papa. Nonno?”
“Emma, guarda che la mamma torna in cucina, eh”
Ciao ciao con la manina e sorriso a tutta bocca.
Sgrunt.
“Nonno? Nonno?”
“Emma, mi costringi ad essere cattiva.
“Fssssssssssss! Papa, tati, tata”
“Guarda che se non dormi, la mamma viene lì e ti prende in braccio!”
“Noooooooooooooooooo”
Si gira su un fianco, si infila il ciuccio in bocca e russa.
In quindici secondi netti.
Ma ditemi voi.