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Nonno Giorgio, la colpa è tua

Creato il 23 aprile 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

La colpa è di nonno Giorgio, non ho dubbi.
Come tutti i nonni, ha viziato eccessivamente i suoi due nipoti preferiti, PierGigio lo studioso e Silvietto il birbantello.

Vent’anni or sono li scelse tra i tanti: «la famiglia è numerosa, abbiamo bisogno di chi porta avanti i nostri interessi. Io vado incontro alla vecchiaia, servono forze fresche … guagliò datevi da fare!» esclamò l’anziano patriarca ai due giovanotti di belle speranze.
«Siete due ragazzi con caratteri opposti ma solo apparentemente diversi: tu PierGigio sempre a studiare, serio e lamentoso; Silvietto, invece, buono solo a piazzare patacche e vendere fumo. Entrambi però siete più simili di quanto pensiate ed, in fin dei conti, legati dal sangue. Vogliatevi bene e difendetevi reciprocamente, in futuro avrete bisogno l’uno dell’altro» sentenzio saggiamente nonno Giorgio prima di cedere lo scettro della dinastia ai predestinati.

 

Nonno Giorgio, il vecchio Imperatore

 

Da allora, PierGigio e Silvietto si sono alternati alla guida del casato con fortune alterne.
L’uno l’ombra dell’altro, sempre vicini mai nemici, con linguaggio diverso ad esprimere le stesse idee; il primo ombroso e malinconico, elucubra teorie inattuabili al limite dell’incomprensibile, l’altro sorridente ed inutile, l’uomo da palcoscenico e dagli effetti speciali, il pagliaccio di corte. Insieme una coppia perfetta per tutte le stagioni.

I due «cuginetti» crescono, ne combinano di tutti colori ma restano al comando della stirpe.
Nei momenti critici, nonno Giorgio garantisce per loro: «serve collaborazione» tuona l’avo e zittisce chi osa discutere la leadership dei rampolli.

Purtroppo, però, la bambagia nella quale crescono li rovina.
L’errore è stato del vecchio nonno, sicuramente troppo protettivo e pronto a togliere le castagne dal fuoco ai prediletti pur di non farli dispiacere. Il nonno, nel suo troppo amore verso la famiglia, dimentica una regola importante della vita: i dolori, le amarezze e gli errori sono fondamentali per la crescita di un uomo. Il carattere va forgiato, bisogna cadere e rialzarsi, sbagliare e rimediare.
Se eviti ad un bimbo tutto ciò, crei un adulto senza spina dorsale.

Oggi PierGigio e Silvietto sono due esseri senza valori, con un carattere indeciso pronti a cambiar opinione a secondo della convenienza.
Per carità, sono ancora legati, si vogliono bene ancora di più rispetto a vent’anni fa ma in pochi in Italia punterebbero su di loro.
Forse solo nonno Giorgio.

MMo



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