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Nonostante l’ateismo di stato, cresce la Chiesa anche in Ungheria

Creato il 23 febbraio 2011 da Uccronline

Nonostante l’ateismo di stato, cresce la Chiesa anche in UngheriaLa Chiesa cresce anche in uno stato ex comunista come l’Ungheria. Ovviamente -come in tutte le dittature del ’900- vi fu instaurato l’ateismo di Stato dal 1948 al 1989, eppure il vescovo Pryryz, intervistato da Aiuto alla Chiesa che soffre, ha spiegato che circa la metà dei seminaristi deve alloggiare fuori dai seminari per mancanza di spazio. Addirittura bisogna arrivare a respingere anche le richieste. La onlus citata sostiene economicamente 86 seminaristi, e 287 sacerdoti ungheresi. Il Vescovo ha così ringraziato: «Invio i miei sinceri saluti ed esprimo i nostri più sentiti ringraziamenti per la vostra risposta alle richieste ad aiutare la nostra Chiesa, così da affrontare le molteplici esigenze che sono emerse dopo un lungo periodo di persecuzione». Ha poi spiegato che i giovani sono molto affascinati da un prete diocesano, Omelio Korch, che ha offerto aiuto agli ebrei durante l’occupazione nazista e per questo venne ucciso nel campo di concentramento di Majdanek, alla periferia di Lublino, in Polonia nel 1944. Nonostante gli aiuti della famiglia ha voluto rimanere nel campo di concentramento per stare vicino agli ebrei. E’ ancora oggi «un grande esempio per i giovani». La notizia è ripresa da Religion En Libertad.


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