Circa quattro mesi fa, da queste pagine, descrivevo il lavoro di
una giovane artista, Nora Dei, a cui ponevo qualche domanda:
http://athosenrile.blogspot.it/search/label/Nora%20Dei-Intervista
Alla questione specifica riguardante l’imminente futuro Nora
rispondeva così:
“Nel contratto ci sono due singoli, fra cui quello che andrò facendo,
davvero sconvolgente, un vero vangelo progressive…”
Ed ecco che il mistero si svela e possiamo ascoltare una splendida
versione di Epitaph,
brano manifesto dei King Crimson.
Al seguente link è fruibile il commento ufficiale :
http://www.musikresearch.com/epitaph.htm
Cimentarsi con un brano simile mi pare estremamente difficile, per
le seguenti ragioni:
-E’ un brano simbolo di un’epoca e di un movimento, quello
progressivo, ed occorre … “sentirselo
addosso”, non solo dal punto di vista musicale.
-Non è strutturalmente semplice, e il dubbio interpretativo
potrebbe essere legato ad una riproposizione più fedele possibile o … l’innesto
del tocco personale.
-La voce originale è quella inavvicinabile di Greg Lake, e i
paragoni sono sempre in agguato.
-La reinterpretazione della storia da parte di una giovane artista
può portare a giudicare l’azione come velleitaria.
Ecco, per chi non avesse coraggio esistono tutte queste
preoccupazioni e probabilmente molte di più, ma Nora Dei, conscia della propria “forza”e ben consigliata da Antonio Bartoccetti, passa oltre e osa,
mettendo sul piatto una versione toccante che non può lasciare indifferenti.
La parte musicale è indivisibile nel giudizio, perché contribuisce
a mettere in scena un dramma a forti tinte scure, un insieme di concetti che
vale la pena di conoscere nei dettagli, e per svolgere anche un piccolo ruolo
didattico ho inserito a fine post la lirica originale e la sua traduzione, e
rileggendo mi sono reso conto di quanto possa essere attuale un testo di oltre
quarant’anni fa.
La riproposizione di Epitaph da parte di Nora Dei penetra del
profondo e attacca la sensibilità personale, lasciando un senso di vuoto che, d’stinto,
si vorrebbe riempire cercando altrove. Ma è facile ritrovarsi pronti al
riascolto, e poi a ancora, e ancora, sino a che le nostre riflessioni,
probabilmente amare, saranno giunte al termine.
Artist: Nora Dei Label: Musik Research Single: EPITAPH (2012 remake), durata 7’34” Original: 1969 Writers: Robert Fripp-Ian McDonald-Greg Lake-Michael Giles Words: Pete Sinfield Original publishing: EG Music Epitaph “2012 remake”: powered & arranged by Rexanthony Musician: Rexanthony ( Keyboards, piano, synt, drum, programming) Musician: Antonius Rex (electric and acoustic guitar) Special thank: Apple computer, Gibson guitars Worldwide digital distribution by Musik Research, July 2012 Available on I Tunes, Amazon, eMusic and all digital stores.
Epitaph The wall on which the prophets wrote
Is cracking at the seams.
Upon the instruments of death
The sunlight brightly gleams.
When every man is torn apart
With nightmares and with dreams,
Will no one lay the laurel wreath
As silence drowns the screams.
Between the iron gates of fate,
The seeds of time were sown,
And watered by the deeds of those
Who know and who are known;
Knowledge is a deadly friend
When no one sets the rules.
The fate of all mankind I see
Is in the hands of fools.
Confusion will be my epitaph.
As I crawl a cracked and broken path
If we make it we can all sit back
and laugh.
But I fear tomorrow I'll be crying,
Yes I fear tomorrow I'll be crying.
Epitaffio Il muro su cui scrivono i profeti
Si sta rompendo le cuciture
Sotto gli strumenti della morte
La luce del sole splende raggiante
Quando ogni uomo è fatto a pezzi
Con gli incubi e con i sogni
Nessuno toglierà la corona di foglie di lauro?
Mentre il silenzio sommerge le urla
Tra i cancelli di ferro del destino
Venivano seminati i semi del tempo
e annaffiati dalle scritture di coloro
Che conoscono e che sono conosciuti
La conoscenza è un amico mortale
Quando nessuno imposta le regole
Il destino di ogni tipo di uomo che vedo
E' nelle mani degli stupidi
La confusione sarà il mio epitaffio
Mentre striscio per un sentiero crepato e sfasciato
Se ce la facciamo possiamo sederci tutti
E ridere
Ma ho paura che domani starò piangendo
Si, ho paura che domani starò piangendo