Fin dagli anni Ottanta, la città di Londra ha sfornato idee per il recupero del Tamigi e per le fattorie di quartiere ovvero aree ove far convivere nello stesso posto città e campagna, per un approvvigionamento urbano sostenibile.
Ora anche a Milano incomincia a muoversi qualcosa sul fronte dell’agricoltura urbana. E persino il Parco del Grugnotorto, polmone verde sovracomunale ubicato tra Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano, Cusano Milanino, Muggiò e Varedo, ultimo lembo di terra agricola risparmiato dallo sviluppo cementizio, progetta orti e frutteti, campi coltivati per servire le mense comunali, i ristoranti della zona, i gruppi di acquisto solidale. Lo scopo è quello di creare posti di lavoro ed evitare che un luogo geograficamente alla periferia di tutti i Comuni coinvolti, possa diventare terra di nessuno, preda di ecomafie e accampamenti abusivi.
Queste sono le idee alla base del progetto per promuovere l’agricoltura periurbana nel Nord Milano. L’iniziativa è stata presentata congiuntamente dagli assessorati all’Urbanistica e all’Ecologia del Comune di Cinisello Balsamo, in coordinamento con il Comune di Nova Milanese, il parco del Grugnotorto-Villoresi e il Parco Nord Milano.
Il progetto ha vinto un bando finanziato dalla Fondazione Cariplo. Come modello da seguire si guarda, all’esperienza della londinese Surrey Docks Farm, fattoria occupante circa 10 mila metri quadrati nei docks, l’ex porto di Londra che si estende nella parte est della capitale inglese, lungo il Tamigi.
La fattoria provvede alle necessità della produzione di cibo degli abitanti del quartiere di Southwark ed è didattica, visitabile da chiunque ma soprattutto dalle scuole. I prodotti vengono venduti anche direttamente in fattoria e si può sorseggiare un caffè osservando gli animali. Un modello economico e funzionante.