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Normale VS Anormale

Creato il 10 ottobre 2012 da Sarettajan @girotrottolando

Era un pò che trascuravo la sezione pieditrottolando, soprattutto per ignorare gli sbuffi e l’insofferenza dei miei piedi che già da un mese trottolano solo da un tavolo all’altro del ristorante in cui lavoro.
Poi Domenica mi sono imbattuta in un paio di piedi milanesi che mi hanno confermato perché io e la mia Patu siamo tanto amiche.
I piedi di cui parlo sono questi:

Normale VS Anormale

I piedonzi venuti dal nord d'Italia!

Cos’hanno di tanto speciale da aver scaturito questo post? Non lo notate? Beh in effetti la differenza è poca, una sfumatura, uno scambio di grigio e blu ed ecco che si scopre che i calzini sono diversi!
Li ho visti e in quella diversità mi sono immediatamente riconosciuta .
Distrazione, fretta, non curanza? Ci sono tante teorie su di noi che indossiamo spesso calzini diversi.
Mia madre dice che non guardo nel cassetto e “smucino” a caso. Vero.
Mio padre dice che avendone perso la maggior parte è normale che ora li abbia spaiati. Sempre vero.
Qualcuno dice che lo facciamo apposta per irritare i maniaci del perfezionismo. Falso… Anche se in effetti è divertente vedere alcune facce inorridire davanti a quello che gli sembra un attentato allo stile e all’eleganza!

La mia teoria è che esiste una forte inclinazione che ci porta a variare, a rifiutare l’uguaglianza, che ci spinge verso la diversità.

Ebbene si, mettere due calzini diversi è per me un atto inconsapevolmente rivoluzionario!
Come quando ceno con latte e biscotti e mi accusano di togliere alla colazione il suo ruolo o quando facevo il bagno appena mangiato e mia madre diceva che ero bastian contrario. Minuscoli gesti che sfidano la normalità perché, in fondo, cos’è questa normalità?
Il dizionario definisce così la parola normale: “Riferibile alla norma, alla consuetudine“. Dunque se io ho le mie norme e le mie consuetudini tutto ciò che faccio di conseguenza è la mia normalità e nessuno può toccarmela!!Non fa una piega no?
Se riuscissimo a capire questo, che la normalità è soggettiva, che le abitudini di ognuno di noi sono modellate proprio su quell’ognuno e non sugli altri, che i punti di vista non sono intercambiabili e che la bellezza sta nella singolarità, allora forse smetteremmo di parlare di normalità e anormalità una volta per tutte.
Quindi se, come me, uscite in pigiama e vi mettete a letto vestiti, se non vi pettinate, se non rifate il letto, se non avete fatto mai il famoso, per me leggendario, cambio di stagione perché avete tutti i vestiti mischiati, se state seduti sempre in posizioni strane e scomode, se cercate di far muovere in senso antiorario le lancette dell’orologio con la forza del pensiero, insomma per tutti quelli che sembra si muovano al contrario, c’è una grande speranza:
questo contrario non esiste.
Ogni direzione è quella buona, l’importante è che siate voi a sceglierla.


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