Magazine Cinema
Regia: Friedrich Wilhelm Murnau
Anno: 1922
Titolo originale: Nosferatu, Eine Symphonie Des Grauens
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Non ho dato questo voto alto solo per far vedere al mondo che sono un intenditore (coff coff) di cinema ed apprezzo anche lavori non propriamente appena usciti. Il voto alto , Nosferatu lo merita senza dubbio, perché anche chi davvero fa finta di capirci (come me ad esempio) non resta certo annoiato da una pellicola di quasi cento anni fa, muta, in bianco e nero e che racconta qualcosa che tutti sanno già. Eppure, abituati a tutti gli horror che vogliamo, stizziti di fronte a lavori che non introducono nulla di innovativo o di originale, il lavoro di Murnau si fa ancora guardare. Ammetto che tuttavia non mi ha regalato le stesse emozioni di Metropolis, tanto per restare negli anni venti, in Germania e su ciò che in molti definiscono capolavoro. Per me Nosferatu non ha un’aurea sublime e mistica, ma è assai evidente del come riesca a gettare le basi horror con una trasposizione sullo schermo di uno dei libri più in voga di sempre: Dracula di Bram Stoker. Non so quanti romanzi di tale notorietà in quegli anni ebbero una propria controparte cinematografica, ma Stoker penso che potesse ritenersi davvero fortunato… Eppure un’opera di questo genere, per i motivi legati al copyright, ha anche rischiato di non arrivare mai ai giorni d’oggi. Contestualizzando il lavoro, a mio avviso la sua forza non sta tanto nell’essere un anticipatore del genere horror (il genere esisteva già alla grande in letteratura), ma nel come riesce a dare una forma psicologica ed intellettiva ai personaggi. Guardate che è davvero difficile riuscire a farlo con i mezzi a disposizione a quei tempi: anzi, riuscire a farlo con ciò che non avevano. Se fosse sfuggito a qualcuno ripeto che il film era muto. Questo fatto magari strabilierà me, e non altri più a loro agio con i prodotti degli anni venti, però in Nosferatu ci sono diverse chiavi di lettura, stimoli, interpretazioni… che davvero può anche sembrare un’opera decisamente più matura e più vicina ai nostri tempi di quanto non possa sembrare. Orlock (il conte Dracula quindi) è il mostruoso Male sia fisico e reale che simbolico ed astratto, che aleggia per tutta la durata della pellicola, la quale, ricordiamolo, non è neanche solo una rappresentazione teatrale e filosofica del romanzo, ma un ottimo espediente visivo con tanto di effetti speciali che alimentano l’interesse per ogni avvenimento raccontato. Consigliato davvero ad amanti del cinema, antico o moderno: anche per un semplice appassionato si rivela molto emozionante.
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