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Nostalgia cabina

Creato il 14 dicembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Alzi la mano quel quarantenne che non abbia acquistato almeno una volta nella vita una scheda telefonica prepagata. Da 5.000 o 10.000 lire (dal 2002 accanto alla banda veniva riportata anche la conversione a 2,58 o 5,16 €), multicolore, con una dedica, un evento o una massima sul fronte; un paesaggio, un campione, un bambino, una persona comune o una pubblicita’ sul retro. Spazzarono via l’antico gettone telefonico, dischetto di metallo scanalato che dal 1959 al 31 dicembre 2001 (giorno che preludeva all’ingresso dell’euro) era compagno indispensabile per effettuare una chiamata da un telefono pubblico. Ricordi che affiorano stemperati nella notte dei tempi, roba da collezionismo, specie si pensa a quelle carte telefoniche dal designer a tiratura limitata.
Diventare oggetti da collezione restera’ invece una chimera per le cabine telefoniche: cellulari e wi-fi le stanno uccidendo. Oggi buona parte delle circa 130.000 ancora attive (un terzo rispetto a dieci anni fa, anche se a dire il vero l’Italia ne ha sempre avute assai di piu’ rispetto al resto d’Europa) “vegetano” in stato di degrado. Basti pensare che mediamente da ogni cabina vengono fatte solo tre chiamate all’anno, con una riduzione del 90% del traffico globale rispetto al 2001. L’Agcom (Autorita’ garante delle telecomunicazioni) ha così autorizzato la Telecom a rimuoverle, secondo un piano di smantellamento da 30.000 unita’ anno. Eppure chi e’ fortemente nostalgico ha una via da esperire per salvare la cabina del cuore, quella che ha ingoiato tanti di quei suoi gettoni telefonici da 200 lire. Ad ogni cabina destinata alla dismissione, infatti, viene affisso un cartello per due mesi con scritta la data in cui è prevista la rimozione: dal momento dell’affissione per 30 giorni i cittadini possono inviare una mail per salvarle all’indirizzo attivato dall’Authority per le comunicazioni: [email protected].  Nella mail vanno riportati i dati ed i recapiti di chi si oppone alla rimozione, l’ubicazione della postazione telefonica pubblica e una sintetica esposizione dei motivi per cui si chiede di non eliminarla. Ogni mail verrà valutata caso per caso.
Si salvano a prescindere le cabine che prestano servizio nei posti pubblici: scuole, ospedali, stazioni, aeroporti, centri commerciali, rifugi di montagna ed in genere luoghi di lavoro nei quali per motivi di sicurezza e’ proibito l’uso del telefono cellulare.
Per il resto bando alle nostalgie e via allo smantellamento senza remore. Si parte da Milano, dove il 10 febbraio del 1952 venne installata la prima cabina telefonica in piazza San Babila. Simbolo di un’altra epoca… che con mestizia se ne va.

Francesco Rella @FalloSapere


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