ROBERTO MESTRONE: "I MODESTI STUPORI" DA INEDITI DI N. D. S. BUSA'
Roberto Mestrone collaboratore di Lèucade
I MODESTI STUPORI
da
“INEDITI”
di
Ninnj Di Stefano Busà
Nel gesto di un'alba
(per dirla col cuore)
labbra di fragola
declina il canto,
mentre le ortiche insanguinano
i papaveri, lasciando incandescenze nelle vene,
pulsioni di silenzi,
tra il nascere e il morire,
qualche grano d’innocenza.
Tremo quando un'alba mi accarezza
a pelle, o un nuovo fuoco arde silenzioso.
Aspetto che tenace un bagno d’erba
irrori le radici, che l’aspro vento
sorprenda le attese all'infinito.
Oltre le strade bianche riodo il grido
delle semine, dove i tratturi aprono varchi
a lune nuove.
Ha fremiti stasera la parola,
questo andare per terre bruciate,
quest’acqua che non scioglie l'arsura,
spalanca solo minime passioni:
trascina ai frangiflutti,
lo scafo in cerca dell’approdo.
La verità del segno
Non ho che qualche strazio,
e lo sbianca come l’inverno
il cielo che lo sfionda.
La vita sta nell’istante imperfetto,
nei germogli di carne
o in un sangue rappresi
nei cerchi inossidabili dei tralci,
nelle campanule bianche
tra i maggesi e la zolla.
Arranca una passione
che colora i melograni
e scalpita nell’ombra
di un altro scandaglio d'arsure.
Non ho che sillabe piegate,
nodi di fonemi e sintagmi
a tessere tele rosseggianti
o attese d’alabastro,
il volo di un pensiero che accende
spighe di prodigi e suoni dimenticati.
Brava Ninnj!
Roberto Mestrone