Magazine Società

Notapolitica.it diffidata dal pubblicare il documento contro la Berlinguer

Creato il 13 maggio 2011 da Iljester

Notapolitica.it diffidata dal pubblicare il documento contro la BerlinguerNotapolitica.it è il noto portale di informazione di centrodestra collegato al più noto Tocqueville.it, fra i più importanti aggregatori italiani di blog politici del web. È un giornale online che chissà come è entrato in possesso del noto documento a firma di Stefano Campagna sulla gestione del Tg3 da parte della direttrice Bianca Berlinguer. Un documento che – come sappiamo – ha sollevato diverse critiche e polemiche, soprattutto a sinistra e nell’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai), perché – secondo la Berlinguer – è falso ed è diffamante, giudicandolo tra l’altro un insieme di «maleodoranti accuse anonime».
Ebbene, Notapolitica l’ha messo a disposizione dei propri lettori affinché questi ne prendessero atto, e mai l’avesse fatto. Dopo poco tempo, nella redazione del noto Portale arriva una diffida degli avvocati di Bianca Berlinguer, che hanno invitato gentilmente Notapolitica.it a rimuovere il documento, considerato infamante e inveritiero, e paventando in difetto azioni giudiziarie nei confronti del sito e dei suoi gestori perché il suo contenuto stava creando dei danni d’immagine alla direttora del telegiornale della terza rete.
Cosa potevano fare quelli di Notapolitica? Beh, hanno fatto quello che i difensori della giornalista hanno richiesto: lo hanno rimosso immediatamente dai loro server. E a mio avviso hanno fatto più che bene, fosse solo che è del tutto inutile rischiare quanto già ha rischiato il Legno Storto, che per una frase infelice si è visto richiedere un risarcimento del danno davvero ingente.
Questa è la cronaca. Ora viene la mia personale opinione, che non riguarda nello specifico la vicenda citata, della quale non ho conoscenza e che dunque non posso giudicare nel merito, quanto il generale clima di disagio che aleggia intorno all’informazione e opinione cosiddetta di destra o comunque non allineata a sinistra. La quale si trova sovente in grosse difficoltà, in ordine al proprio diritto di critica e di cronaca, bollata troppo spesso come fango o frutto del «metodo Boffo», a differenza di quella di sinistra considerata invece frutto di un lavoro professionistico, ergo pienamente giornalistico e legittimo, anche quando il dossieraggio è palpabile ed è evidente.
Ora, è chiaro che se questa è la realtà, nel nostro paese esiste davvero un serio problema sulla libertà di stampa e sull’esercizio del diritto garantito dall’art. 21 Cost. Perché siamo arrivati al limite pericoloso della paura: la paura di esprimere i nostri pensieri e le nostre opinioni, per non dover subire un processo penale o un’azione di responsabilità civile preordinata alla richiesta di risarcimento dei danni. E se voi non ci credete, è sufficiente navigare in rete per capirlo. C’è paura. Il Giulivo.com (area PDL), per esempio, ha chiuso, con questa motivazione: «Il rischio di poter essere perseguito da questa magistratura, i recenti casi di condanna occorsi a Legno Storto e ad altre persone o siti schierati con Silvio Berlusconi, mi suggerisce la dolorosa scelta di sospendere le pubblicazioni de ilGiulivo.com». Ma non è il solo. Un altro blog che ha chiuso i battenti è pratico.splinder.com, il cui autore è stato sottoposto a procedimento penale per avere – questo il capo di imputazione – diffamato un noto magistrato.
Ecco a cosa siamo arrivati. Al limite di provare paura e ansia quando pubblichiamo i nostri pensieri e le nostre opinioni. A volte resistiamo e rinunciamo a dire quello che pensiamo, altre volte però l’esigenza umana di esprimersi diventa più forte. Sentiamo il mondo che ci circonda come un’immensa ingiustizia. E quando ascoltiamo certi giornalisti, magistrati e politici, ci domandiamo perché loro possono dire quel che vogliono e senza preoccuparsi di offendere, diffamare o dileggiare l’avversario, perché protetti da una rete di garanzie e tutele legali, e invece noi non possiamo. E così, presi dalla rabbia, scriviamo in un blog o in un social network, dicendo quello che pensiamo, senza renderci conto che bisogna mantenere sempre un certo contegno espressivo e una certa moderazione.
La triste verità è questa: noi blogger, socialnetworker e in genere utenti della rete siamo i poveri dell’informazione e dell’opinione. Siamo semplici cittadini: chi operaio, chi impiegato, chi studente. Noi non possiamo sgarrare, perché diversamente ci esponiamo stupidamente a qualsiasi azione legale, senza contribuire a diffondere le nostre idee, che a quel punto rimangono confinate in un atto giudiziario, buone solo per imbastirci un processo contro. L’ho scritto anche recentemente quando ho parlato di rapporto tra reato di diffamazione e blog.
Dico che è necessario riflettere e stare attenti. Informare non significa diffamare, né offendere l’onore e il decoro delle persone. Per quanto non ci piaccia questa è l’Italia e questa è la libertà che ci hanno dato.

Fonti: Notapolitica.it

di Martino © 2011 Il Jester Dai la tua opinione
Notapolitica.it diffidata dal pubblicare il documento contro la Berlinguer

Autore: Martino » Articoli 1445 | Commenti: 2438

Il Jester è un blog di politica, attualità, cultura e diritto online dal 2007.

Seguimi su Twitter | Pagina Facebook | Contattami


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :