Un messaggio accorato sui retroscena dell'accordo
"Non si tratta di soldi, ma della mia sanità mentale", ha spiegato Markus "Notch" Persson in un messaggio personale rilasciato sul suo sito, in riferimento alla vendita e all'abbandono di Mojang.
Sarà quello, ma si sospetta che quasi 2 miliardi di dollari in saccoccia possano comunque fare la loro parte in una decisione del genere. Comunque, la questione viene analizzata con una certa enfasi e sincero sentimento da Notch, che in sostanza spiega come il fenomeno Minecraft gli sia praticamente sfuggito di mano e sia diventato troppo grande e rilevante per un tipo come lui. "Non vedo me stesso come uno sviluppatore vero e proprio", ha scritto, "faccio giochi perché è divertente e perché amo i giochi e amo programmare ma non ho mai voluto che questi divenissero delle hit enormi, così come non voglio cercare di cambiare il mondo".
"Minecraft è diventato sicuramente un grande successo e la gente mi dice che ha cambiato il mondo dei giochi. Non ho mai voluto nessuna delle due cose. È certamente lusinghiero, e raggiungere gradualmente una certa notorietà è anche interessante", ha spiegato ancora Notch, tuttavia non è una cosa con cui alla fine si è trovato a suo agio. Dopo aver lasciato le redini di Minecraft a Jens Bergensten, il game designer è tornato allo sviluppo di progetti minori, peraltro non riuscendo a portare avanti progetti di grosso calibro che pure erano balzati in mente. Di fatto, Notch riferisce di non avere avuto idea precisa, in tale periodo, di come i lavori stessero andando avanti in Mojang su Minecraft, "ma dal momento che la gente mi diceva che ero importante per la cultura del gioco, sono rimasto".
Tuttavia, gradualmente è emersa l'idea che la posizione di vate del mondo di Minecraft non fosse in linea con il carattere e la posizione di Notch, cosa emersa in particolare dopo alcune critiche ricevute sul cambiamento dell'End User License Agreement legato al gioco, su cui il designer non aveva effettivamente messo mano. "Ho iniziato a capire che non avevo quel tipo di connessione con i fan che pensavo io", ha spiegato, "sono diventato un simbolo. Non voglio essere un simbolo, responsabile di qualcosa di enorme che nemmeno capisco, su cui non voglio continuare a lavorare e che continua a tornarmi contro. Non sono un imprenditore, non sono un CEO, sono un programmatore nerd a cui piace avere delle opinioni su Twitter".
"Se mai dovessi fare qualcosa che cominci ad ottenere una certa attenzione crescente, lo abbandonerei subito, probabilmente", si legge, "considerando che la mia immagine pubblica è già piuttosto compromessa, non mi aspetto di evitare commenti negativi da questo, ma almeno non mi sentirei responsabile nel leggerli". In ogni caso, il messaggio si conclude con dei sentiti ringraziamenti alla community che ha reso Minecraft un fenomeno colossale: "vi amo tutti, grazie per aver reso Minecraft quello che è, ma siete troppi e io non posso essere responsabile di qualcosa di così grande. Da una parte, appartiene a Microsoft adesso. In una scala maggiore, però, è appartenuto a voi per tanto tempo, e questo non verrà mai cambiato".
Fonte: Notch.net