Di Anna Costalonga
La Morte del Poeta
Giaceva. Sopra i ripidi cusciniil suo volto s'ergeva pallido di rifiutoda quando il mondo e questo suo pensarlo- scisso ormai dai suoi sensi - in grembo all'annoindifferente era ricaduto.Non seppe mai, chi lo vedeva vivere,com'era in ogni cosa uno e indiviso, poiché tutto,queste profondità con questi pratie queste acque erano il suo viso.Oh, il suo viso era questo spazio immensoche ancora in lui si cerca e a lui si tende,e la sua maschera che l'agonia dissolveè aperta e tenera come l'internodi un frutto che all'aria si corrompe.
Conclusione
La morte è grandenoi siamo le suebrocche ridenti.Quando crediamo di essere nel mezzo della vitaella osa piangeredentro di noi.
Rainer Maria Rilke