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Circola da più di un mese nella Rete una notizia (IL
COMUNE DI ORGOSOLO INTITOLA UNA STRADA AL DUCE) del tutto
inventata dal gestore di un blog, Er blog der gatto col sombrero. Benché
totalmente falsa, la notizia ha suscitato indignate reazioni di condanna, altre
di incredulità e altre ancora di entusiastico sostegno alla dedica a Mussolini
di una via orgolese, intitolazione che, naturalmente, non c’è mai stata. È una
vicenda, questa, che dà da pensare a quanto possa la comunicazione attraverso
l’Internet: un bufala, costruita attorno ad una falsa notizia e condita con una
falsa intervista con il sindaco del paese e con una altrettanto falsa dichiarazione
di un giovane militante dell’Anpi, continua a fare opinione e a suscitare
dibattito fra “fascisti” e “antifascisti” di varie località. Quel blog
imbroglione ha a suo modo mostrato come, sia pure in scala ridotta, si possa
indirizzare e dirigere un dibattito sul nulla.
Ma è proprio il nulla? Da qualche giorno il
termine “fascista” è tornato a circolare sui media come categoria dell’insulto,
per via dell’epiteto regalato dal segretario del Pd a un altro uomo politico,
Grillo. Si ricorderà che anche negli anni scorsi, l’anatema “fascista” fu
largamente usato insieme allo speculare “comunista”. Il primo lanciato dalla
sinistra contro Berlusconi, il secondo dall’ex premer contro il Pd. Allora
l’intellettualità progressista e gran parte dei media – pochissime le eccezioni
– strizzarono l’occhio. Dall’altra parte
della barricata, altrettanto fecero i non molti intellettuali e media di destra
ammiccando agli strali lanciati da Berlusconi.
Sembrava, allora, normale dialettica politica,
nell’edizione becera che della dialettica si andava affermando. E, infatti, le
reciproche enfasi non suscitarono grandi discussioni. Diversamente da quanto
avviene ora, quando gli insulti (fascista, zombi e altre piacevolezze) sono
scambiati all’interno di quello schieramento che fu definito anti-berlusconiano
e che con una approssimazione molto lasca è oggi definito di sinistra.
Che Grillo e Di Pietro utilizzino (oggi contro il
Pd, ma ieri contro il berlusconismo) gran parte dell’armamentario tipico dei
partiti totalitari è fuor di dubbio. Ho dubbi sul fatto che questo armamentario
sia solo fascista e non, come mi sembra, anche comunista. L’evocazione dei
morti viventi è tipica della cultura fascista, ma il bollare di fascista chi è
dall’altra parte è parte integrante di quella comunista, quella che inventò
l’epiteto di “pidocchi” a favore di intellettuali dissidenti. Se da quella
parte dell’orizzonte politico italiano il marasma è completo, la parte opposta
certo non sta meglio se, alla fine dei conti, dovrà ricorrere a Berlusconi per
presentarsi al voto, l’anno venturo.
Quel che mi domando è che ci stiamo a fare da
sardi in quella piazza politica. Non ho certo intenzione di dare a quel blog più importanza di quel che ha. Ma se una notizia falsa come il
demonio, nata a tavolino in qualche parte della penisola, riesce a scatenare anche
da noi una discussione infuriata su Mussolini e il fascismo, vuol dire sì che
ormai la Rete non ha frontiere, ma anche che la dipendenza culturale fa più
danni di quanto si possa pensare.