Cielo buio, sera, notte fra poco.
La stanchezza del giorno dalle mani scende alle ginocchia, alle caviglie; la testa fa un po’ male. Sarà il tuo letto ad accoglierti, fra poco: un libro, la coperta leggera, la gatta in fondo ai piedi. Poche le parole: hai scritto poco, letto ancor meno.
E’ stata lunga la settimana, piena: male e bene si sono intrecciati strettamente e non sei riuscita a dividerli. C’è stato un momento senza speranza, poi la vita ha ricominciato a scorrere; avresti voluto piangere, ma hai irrigidito le spalle, alzato la testa e fatto nuovi progetti.
Ora Lalolle prepara una torta in cucina, Ice studia in un’altra stanza. Ti abbandoni alla luce spenta in corridoio, al silenzio buono di una notte quieta di inizio settembre, quando non fa più caldo e il corpo si ristora e gode dell’aria frizzantina.
Notte, cielo senza nubi, qualche stella qua e là a segnare il cammino.
Notte, se dormi svelta presto sarà domani, e ricomincerai.
Io guardo spesso il cielo
Io guardo spesso il cielo. Lo guardo di mattino nelle
ore di luce e tutto il cielo s’attacca agli occhi e viene a
bere, e io a lui mi attacco, come un vegetale
che si mangia la luce.
Mariangela Gualtieri
Archiviato in:Uncategorized