E’ passata l’una, ormai: più nessuno abita la strada; anche le ultime luci si sono spente. Brilla qualche stella, una timida luna appena offuscata da qualche nuvola nera. L’aria è leggera, fresca.
Ti affacci al balcone nel silenzio della notte, vorresti uscire a camminare ma ti spaventa l’indomani, il nuovo giorno. Sai che sarà lungo, colmo di parole, di passi – molti inutili – e greve di pensieri. Un pipistrello nero vola attorno alla casa di fronte, passa un’auto quasi silenziosa. Ti ritrai, chiudi le imposte. Nel silenzio non s’odono neppure i tuoi stessi passi. E’ il silenzio stesso che li zittisce.
Buonanotte, notte di maggio, buonanotte: sogna poco, sogna piano, riposa nel buio e nel silenzio. L’aria di casa sa di pace, del profumo di quei fiori che hai colto appena stamattina. Buonanotte.
Anche quando sembra che la giornata
sia passata come un’ala di rondine,
come una manciata di polvere
gettata e che non è possibile
raccogliere e la descrizione
il racconto non trovano necessità
né ascolto, c’è sempre una parola
una paroletta da dire
magari per dire
che non c’è niente da dire.
Patrizia Cavalli
Archiviato in:DIARIO, sensazioni, STATI D'ANIMO Tagged: maggio, Magritte, NOTTE, PATRIZIA CAVALLI