NOTTURNA ISOLA DELLA SCALA
Finalmente dopo 3 anni dall' ultima volta nella quale avevo provato da amatore e ben 16 anni dalla mia ultima notturna "vera" (San Donà di Piave da Dilettate) ho partecipato ad una gara definita Tipo Pista.Per notturna Tipo Pista non intendo la solita pre-serale classica, ma notte fonda, siamo partiti alle 22:30 tanto per capirci.Era da un bel pò che desideravo fare questa esperienza, in fondo da giovane era il mio pane queste tipo di gare, certo adesso le cose sono ben cambiate, ma in linea di massima queste rimangono le mie corse.Adrenalina a mille, volate mozzafiato, scatti continui, tanta, ma tanta velocità, questa in sintesi è una corsa notturna.,, probabilmente diventa difficile descriverla se non si vede, non si assiste da spettatore o se si partecipa come corridore.La corsa è stata a Isola della Scala (VR), circuito di circa 1.7 Km da ripetere 30 volte, 6 curve a gomito e 2 semicurve veloci, un dosso e tanta, ma tanta manetta.Siamo partiti in 50 circa tra Junior e Senior, ma il livello è stato incredibile, infatti si saranno ritirati in 5, continuavo a voltarmi indietro per vedere cosa succedeva e non si staccava mai nessuno, allucinante.La gara è stata pazzesca, pronti via e a pecora in una maniera brutta, piccolo rettilineo, staccata al limite, accelerazione e di nuovo tutti a pecora.Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è stata la correttezza dei corridori in gara, "bastardi" nel senso buono, con il coltello tra i denti, tutti molto aggressivi, ad ogni staccata entravano come dei caccia in ogni spiraglio, ma mai mosse azzardate e tanto meno scorrettezze, riprova ne è stata che non c'e' stata nemmeno una caduta, questo vuol dire che tecnicamente se i corridori la bici la sanno guidare e la velocità è alta non si cade ( il contrario delle gran fondo dove la qualità dei partecipanti è molto bassa e la loro tecnica di guida è approssimativa al massimo).Se potessi paragonarlo ad un film, una notturna è Il Film, e una gara su strada classica è un rallentatore, una moviola, dove tutto succede più lentamente ....Nel senso che si va forte anche nelle corse classiche, ma in maniera totalmente differente, le curve sono più morbide, le staccate più dolci e gli spazzi più larghi, in una notturna io viaggiavo tra le 100-120 pedalate al minuto, agilità impensabile in una gara su srada, le curve vengono leteralmente mangiate, si fa il pelo ai marciapiedi, ai muretti e alle aiuole sempre al limite, all' uscitta di curva si fa ogni volta una volata e così via sempre a Gas spalancato .....Cosa aggiungere, questo è il mio vero ciclismo, io sono nato per questo, per la velocità e l' adrenalina, è bello fare una Gran Fondo ed è bello andare forte nelle corse, ma a me piace andare "veloce" al massimo, insomma sempre ATUTTA...!!!La gara in se è stata abbastanza lineare, nel senso che siamo andati forte dal via e man mano che passavano i giri si ...aumentava !!!! La selezione la facevano appunto le ri-acellerazioni dopo le curve, ad un certo punto quando finivano le energie uno saltava perchè non aveva più frza per scattare.A circa metà gara se ne sono andati via in 3 (2 Junior che non ricordo e 1 Senior del' Arka) nonostante dietro ci fosse gente fortissima, non siamo più riusciti a prenderli, erano costantemente da un massimo di 40 secondi ad un minimo di 10 secondi con i quali abbiamo chiuso la gara, sono andati veramente molto forte, complimenti a loro . Io se devo essere sincero stavo molto bene (ma fino ad un certo punto), il ritmo non mi ha mai messo in asfissia, riuscivo ad avere una tecnica di guida molto buona che mi permetteva di non soffrire esageratamente nelle curve e nelle relative ripartenze, la pedalata come già detto sempre agile senza nessun problema muscolare, unico particolare che mi ha praticamente segnato la corsa in maniera negativa purtroppo è stata la schiena !!!!A circa metà gara ho cominciato a sentire un dolore assurdo diciamo nella zona dei reni, ma non erano i reni, era un problema di muscolatura probabilmente lombare, un male cane vero e proprio, ad ogni giro il dolore è diventato sempre più forte, e a 6 giri dalla fine avevo quasi pensato di staccarmi, poi per fortuna ho tenuto duro, ho stretto i denti.A 2 giri dalla fine eravamo lanciatissimi, ho provato a portarmi sulle prime posizione per la volata finale, in un circuito così diventa difficilissimo anche solo passare un corridore, non come su strada dove il treno risale facile, in una notturna si riesce a passare 1 forse 2 corridori ad ogni curva e risalire il gruppo diventa durissimao, questo all' ultimo giro sommato al dolore allucinante che avevo, mi ha saggiamente fatto desistere dal fare la volata finale e così mi sono accontentato di terminare la corsa nelle retrovie, uno sprint è difficile su strada, in notturna per farlo devi essere brillante di testa e avere i riflessi al top , non si scherza.Che dire, il mal di schiena mi è venuto perchè è venuto fuori una mia carenza fisica di preparazione (tanti scatti così ripetuti non li faccio mai, ho preso troppo il passo da stradista rapportoni e macinare km) una esperienza incredibile che mi ha fatto capire tantissimo su cosa devo fare e su cosa mi piace fare, in futuro se avrò occasione non me ne perderò una, una notturna è una enciclopedia intera di tecnica ciclistica è l' università della bici, all' inizio sono botte sui denti, ma una volta prese le misure a 60 km/h e andare ATUTTA io non mi spavento di certo :))))))))
ARRIVO DELLA CORSA
CALDO MA NON AFOSO PER FORTUNA
CICLO QUIZ: Questo signore del quale non ricordo il nome, l' ho conosciuto alla partenza ha fatto 15 anni il professionista, ottimo scalatore ha corso dal 1960 fino al 1975 ai tempi di Gimondi e Merckx vincendo il Giro d' Italia da gregario, veramente simpatico, mi ha detto due parole prima del via testuale " okkio che c'e' poca luce quindi le curve non si vedono bene e vai agile che così salvi la gamba !!!! UN GRANDE !!!!
FILE GARMIN DELLA GARA: