Si è conclusa con il brunch al Parco Beldì di Oleggio, animato dalla Siena Jazz School Ensemble, l’ottava edizione di Novara Jazz. Un’edizione, come sempre unica, intensa e carica di emozioni, incontri, storie e appuntamenti musicali.
Serate sempre sold out al Conservatorio Cantelli che ha ospitato il concerto di Ebo Taylor venerdì 27 maggio, energico e trascinante, Charles Gayle il 2 giugno in un piano solo da ascoltare tutto d’un fiato e della Gianluca Petrella I-Jazz Ensemble 2011 con Il Bidone, Omaggio a Nino Rota.
Serata inaugurale del 26 maggio indimenticabile con i concerti di Anat Fort in un set al pianoforte solo e poi in trio con Ayelet Rose Gottlieb e Yael Zamir.
Il meteo inclemente per parte del festival ha risparmiato una serata: in Piazza Duomo, sabato 28 maggio con Gianluigi Trovesi “Dedalo” feat. Matthias Spillmann, Fulvio Maras and the Big Band of the Lucerne School of Music. Le centinaia di persone presenti non lo dimenticheranno.
Vittima invece del mal tempo, ma ottimamente risolta la serata di venerdì 3 giugno, con una Sala Borsa allestita per ospitare I compani in versione acustica… Lasciando il pubblico con la promessa di tornare nel 2012 e poter offrire la versione con proiezione del loro spettacolo dedicato a Ultimo tango a Parigi.
Scatenati, poi, i dj set al Blues Cafè di Duncan Brooker, la jazz re:found:night, la notte degli Oslo Soul Experience e Linda & Ted Couldstone.
E poi jazz brunch, tramonti e apritivi in jazz, presentazioni editoriali e la mostra del maestro della fotografia “di spettacolo” Jan Persson, permanente per tutta la durata del festival a Casa Bossi, una delle location esclusive dell’ottava edizione del festival. Che ha, tra le altre cose, ospitato la proiezione del documentario Il Suono Instabile della Libertà, con i registi Marco Bergamaschi e Gianpaolo Gelati.
Bilancio totalmente positivo per Novara Jazz 2011 che conferma un livello qualitativo di grandissimo interesse e una propensione alla ricerca di artisti poliedrici, capaci di infiammare il pubblico dalla prima all’ultima nota.