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Nove colli in moto

Da Motociclistidatavola
Wow ragazzi, anche questa è fatta. Ieri abbiamo fatto la nove colli...in moto. L'ultimo appuntamento di massa dell'anno non aveva presupposti ottimali, pioggia prima e pioggia dopo. Proviamo a tenere duro tutto il sabato scambiando messaggi fiduciosi coperti dai tuoni in lontananza. La mattina non piove e come da accordi ci ritroviamo a Forlimpopoli.  Nove colli in moto Il sole non c'è ma non piove, per chi ha voglia di moto basta e avanza, specialmente perchè andiamo verso il fine stagione. Arriva prima Nick, della "condotta" di Rimini, che ha proposto il giro e suggerito il ristorante. Arriva poi Andrea, da Ravenna e Alberto da Forlì. Mi aspetto una decina di persone ma temo che il tempo possa far desistere. Invece, quasi contemporaneamente, arrivano i ragazzi del Motoclub Alan Monti e i baldi giovani della "condotta" di Imola. Totale 15 moto e 18 coraggiosi. Caffè di rito, foto e partenza. Si sale a Bertinoro e poi per Polenta, Fratta e Meldola. Oddio, dopo 5 km mentre cerco di guardare tutta la fila, mettere la freccia, capire se il tempo sarà buono, pensare a casa come stanno e pensare a come risolvere il problema della fame nel mondo a momenti mi infilo in un cancello anziché in una strada.  Nove colli in moto Il primo pezzo di strada, come annunciato è solo panoramico. L'asfalto fa schifo e le strade sono strette e umide. Però siamo fortunati, per qualche km viaggiamo sui crinali delle colline attraversando le nuvole. Uno spettacolo unico, sembra di guidare in mezzo a della panna. Quando invece finiamo in mezzo alle nubi l'effetto è abbastanza inquietante, prima buio e poi luce che si riflette ovunque. Comunque fantastico, uno spettacolo che in genere si incontra sulle Alpi, ad altezze ben più alte delle nostre. Passeggiata doveva essere e passeggiata è stata. Saliamo e scendiamo fino a fare sosta in cima al Barbotto. Cominciamo a renderci conto che fatta in bicicletta dev'essere una mazzata, sali scendi, tornanti. Breve parentesi, il mitico Crosstourer col CDCT che mi seguiva subito dietro credo si sia divertito molto nei tornanti, col cambio automatico, saliva come una capretto, mai un'esitazione. Dal Barbotto in avanti cedo la guida del gruppo a Nick che ci porta sapientemente fra Perticara, Montetiffi, Novafeltria e San Leo. Sono le sue zone, ci guida con famigliarità. Le strade migliorano sensibilmente e i panorami non peggiorano. Ho stampato nella mente l'arrivo a San Leo, tanto per citare uno dei passaggi più suggestivi, con la rocca che si erge davanti a noi. Questa seconda parte la faccio in fondo al gruppo e vedere il serpente di 15 modo srotolarsi fra curve e tornanti è una figata pazzesca. Un po' meno stare dietro alla Cagiva Mito 125 (idolo assoluto) che mi ha riportato alla mente (e al naso) odori di olio incredibili. Alle 13, esattamente come previsto (capacità o culo lo lasciamo valutare ai singoli) siamo nel parcheggio del ristorante. Di questo parlerò a parte. Mi rimane il piacere di un paio d'ore a tavola in cui si è parlato di occupazione, lavoro, educazione dei figli, forze dell'ordine, Melandri, Biaggi, Valentino Rossi, Dovizioso, Genziana, Ruta sempre con la stessa veemenza, energia e passione. E' stato fantastico confrontarsi, discutere mangiare e trovare sempre il modo di sorridere e ridere. E non tutti ci conoscevamo. Riassumo la discussione sportiva: Rossi e Biaggi dividono, tutti amiamo Melandri e lo vorremmo veder vincere, tutti abbiamo grande rispetto e ammirazione per Dovizioso e lo vorremmo veder vincere. Cosa aggiungere, il giro merita. Non so come abbiano fatto le tre zavorrine a fare quasi 200km tutti di curve, tornanti, saliscendi. Insomma, km senza tregua. Mai. Complimenti a loro. Il giro, sopratutto da Mercato Saraceno in avanti, si presta anche ad un ritmo più sostenuto. Ma ieri numero di moto e condizioni dell'asfalto ci hanno consigliato una splendida passeggiata. Fatto tutto il giro mi rimane il grande dubbio di come facciano i ciclisti a farsi tutto il giro. Cioè, io per farlo come minimo mi dovrei dopare..... Comunque. Grazie a Nick per aver suggerito giro e ristorante e per aver guidato il gruppo nella seconda metà; grazie ad Alberto per aver guidato il gruppo pure lui e per aver fatto sempre il secondo, ruolo stronzo perchè è il primo che deve solo occuparsi degli altri stando anche attento se il primo scazza strada; grazie a Davide e Cosetta per il preziosissimo lavoro di cucitura del gruppo, 15 moto così diverse che non si sono mai perse...non è roba da poco; grazie al mito con la Mito, certo stare dietro e respirare i tuoi odori di olio/benzina è stato allucinante ma vedere una Cagiva Mito assieme a noi è stato fantastico; grazie a tutte le zavorrine perchè non è facile; grazie all'antico esperto che ci ha spiegato la differenza fra Ruta e Genziana; grazie al meteo che ci ha graziato. Grazie a tutti per aver partecipato.
Ovviamente attendiamo notizie da Nick per sapere se la sua sella fuma ancora oppure no.

Nove colli in moto

Il mitico Nick con la faccia di uno cui fuma la sella....



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