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Si inizia il percorso e si è accolti dalla "Silvana Cenni", di Felice Casorati da una parte e dall'altra dalla veduta della Città Ideale di autore ignoto proveniente dalla galleria di Urbino.
Una città ideale auspicata dal Regime, voluta con tutte le forze da una schiera di intellettuali, tanti e in gamba anche se poi molti pagarono con l'oblio la loro adesione al Fascismo.
Devo fare i complimenti all'ideatore della mostra mai entrata fu simbolicamente più centrata. La Silvana se ne sta apparentemente in riposo, con accanto tutto ciò che gli serve per costruire una città ideale, che si vede fuori dalla finestra, ma ha gli occhi chiusi, non sa cosa accadrà nel futuro e sebbene Felice Casorati si ispiri alla "chiarità" di Piero della Francesca, qui l'aria che si respira è quella precedente ad un terremoto, quando l'aria è ferma, tutto è sospeso e poi vi è il boato.
Foto "La città ideale" autore sconosciuto, a volte attribuito a Piero della Francesca
Alexander "Xanti" Schawinsky è stato un un designer e fotografo svizzero, partecipa all'esperienza del Bauhaus che sappiamo bene fu chiuso dal regime hitleriano, eppure Xanti arriva nel 1933 a Milano e diviene una presenza decisiva per il mondo pubblicitario, realizza i manifesti per Cinzano,Motta ed Olivetti.
Xanti usa una tecnica innovativa: il fotomontaggio.
Partecipa anche alla campagna pubblicitaria del plebiscito del 1934.
Si svolge il "secondo plebiscito", che fornisce sanzione ufficiale della solidità e del consenso interno del regime di Mussolini. Per il fascismo il risultato è ovviamente scontato in partenza. Ciò non toglie che, dal 1932, tutta una serie di iniziative di Mussolini si possano ritenere concepite in funzione di esso, come una grande campagna propagandistica mirante a radicare l'idea che il regime sia come non mai saldo, che sia merito suo l'aver fatto uscire nel migliore dei modi l'economia italiana dalla crisi, e che, in fase ormai di superamento la crisi, esso sia sul punto di riprendere la marcia sulla via di uno sviluppo economico e di un progresso sociale che non solo costituiranno l'atteso "terzo tempo" del fascismo, ma indicheranno a tutto il mondo quale strada va battuta per superare le contraddizioni e le crisi del capitalismo e per evitare il comunismo.
Alexander "Xanti" Schawinsky manifesto per il plebiscito del 1934
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