Magazine Cultura

Novembre: “I Miserabili”, Bookcity e (finalmente) qualche acquisto libresco

Creato il 01 dicembre 2013 da Camilla P @CaPs_Mind

Buonasera a tutti, cari lettori e care lettrici!

Novembre è passato in fretta e ha portato con sé tanti eventi letterari e, sul finire, anche una bella nevicata (perlomeno, qui dove sono io): un modo perfetto per accogliere Dicembre.

imgxpost-mese

Come già sapete, questo mese per me è stato molto movimentato. Sto cercando di prendere il giusto ritmo e di proporvi i post sull’UFG Book Club in alternanza coi contenuti “classici” del blog, così da poter comunque parlare d’altro – in fondo non è un blog monotematico! – e da poter comunque interagire con voi grazie alla varietà d’argomenti. Tengo molto ai post del gruppo di lettura e mi impegno per realizzarli al meglio, ma allo stesso tempo mi rendo conto di come questo sia un progetto destinato a concludersi, mentre le recensioni e le rubriche sono dei capisaldi di questo mio spazietto online. Il succo è: tranquilli, ora che ho imparato a gestire meglio le tempistiche non vi lascerò soltanto con le tappe de I Miserabili!

Altro evento a cui tenevo particolarmente è Bookcity, cui ho partecipato come volontaria. Un’esperienza molto bella e interessante: alla fine dei quattro giorni ero esausta, un po’ infreddolita, ma felice. Ho conosciuto belle persone e, nonostante non abbia potuto seguire tanti incontri, ho comunque vissuto l’atmosfera libresca dell’evento. Inoltre, devo dire che all’Info Point (dov’ero stanziata io) non ci si annoiava mai: tra domande strane e spettatori entusiasti che chiedono consigli sugli eventi, io e le altre due ragazze non avevamo un momento di calma. Scriverò sicuramente un post di resoconto, in cui parlare un po’ degli incontri e un po’ della mia esperienza personale.

Infine, questo mese posso tornare a parlarvi di acquisti letterari. Ebbene sì, il mio bando è finito! Dopo un anno di fioretto e di astinenza dall’acquisto di libri, sono andata al Salone Internazionale del Libro Usato e ho fatto i miei primi due acquisti – e se avessi avuto più della risicata ora e mezza che mi sono concessa prima del turno a Bookcity, so già che sarei tornata a casa con uno zaino carico di libri. Nonostante questo, sono molto felice: quest’anno mi ha aiutata a capire quanto mi faccia sentire bene prendere nuovi libri e contemporaneamente mi ha dato modo di comprendere che non c’è bisogno di accumularne una quantità esagerata ogni mese. Ha cambiato quelle che saranno le mie abitudini d’acquisto, dandomi una nuova morigeratezza, questo è certo: mi sono concessa qualche sfizio su Bookmooch giusto oggi, come regalo di Natale anticipato, ma per il resto credo che la frenesia che sembrava guidare le mie acquisizioni sia stata ridimensionata da questo periodo a secco. Ne sono felice, perché prendere libri con più oculatezza vorrà dire non lasciarli troppo tempo ad aspettare sulle mensole e dedicar loro il tempo che meritano.

Bando alle ciance! Vi mostro i libri che ho preso, due cartacei e due e-book: i primi sono Dio di illusioni di Donna Tartt, autrice molto apprezzata dalla critica americana, e La sinistra e la questione meridionale di Gaetano Salvemini, titolo della collana Laicicattolici che era uscita qualche tempo fa col Corriere (e di cui avevo perso alcune uscite, come questa). I secondi, invece, sono due titoli omaggio, sempre del Corriere, facenti parte della nuova iniziativa chiamata I Corsivi del Corriere della Sera: si tratta di Mr. Bennet e Mrs. Brown di Virginia Woolf e de Il bibliomane di Charles Nodier.

Dio di illusioni - D. Tartt


Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commeterne un altro ancora più spietato...

Design G_thumb[22]

La sinistra e la questione meridionale - G. Salvemini

“Salvemini è ricordato soprattutto quale meridionalista. Scriveva tra il 1898 e il 1899: “Alle tre malattie, che abbiamo fuggevolmente descritto, ossia la malattia dello Stato accentratore, la oppressione economica in cui l’Italia meridionale è tenuta dall’Italia settentrionale, e infine la struttura sociale semifeudale, è possibile recare un rimedio? … Finché nel Mezzogiorno stesso non si determinerà un movimento energico, costante, organico, che abbia lo scopo di attuare tutte quelle riforme, che per ora non sono che pii desideri degli studiosi.” 
Gaetano Salvemini constatava con amarezza non solo l’esistenza di una “Questione meridionale” ma anche di una “Questione settentrionale”: “I nordici disprezzano, come dicon essi, i sudici; e i sudici detestano con tutta l’anima i nordici: ecco il prodotto di quarant’anni d’unità.”
A differenza di altri meridionalisti che invocavano l’intervento dello Stato per affrontare la “Questione meridionale” il politico pugliese sosteneva che la soluzione dei problemi dei meridionali doveva essere nella disponibilità dei meridionali: infatti era un federalista convinto.” (fonte)

Design G_thumb[22]

woolfMResec

Perché, quando a ottobre ricomincia la stagione letteraria, gli editori non riescono mai a fornirci un capolavoro? La domanda che Virginia Woolf pose al suo pubblico della sua lezione alla Cambridge University nel 1924 non ha perso di rilevanza, quasi un secolo dopo. La risposta che fornisce poggia sul problema della costruzione del personaggio: gli scrittori contemporanei, sosteneva già all'epoca il coro unanime dei critici, non sono in grado di crearne di realistici. Ma mentre concorda sull'effetto, Woolf dissente sulla causa: non sono gli scrittori a essere cambiati, dice, sono i tempi; e gli strumenti di lavoro, forgiati dai romanzieri dell'epoca precedente, non sono più adeguati. Urge trovarne di nuovi, costruire nuove convenzioni per arrivare a quella "intimità" con il lettore che costituisce il fine ultimo del lavoro di scrittura. E per fare questo occorre ripartire da quella Mrs Brown, da quella signora dimessa che Woolf incontra in treno e che apre davanti a lei gli scenari vertiginosi di una nuova storia. Fuor di metafora, occorre armarsi di nuova pazienza e imparare daccapo a raccontare quel personaggio incontrato per caso, lo spunto che si impone all'attenzione dell'autore e lo muove con la sua irresistibile capacità di seduzione a trasformarlo in letteratura, per diventare Ulisse, la Regina Vittoria, o Prufrock. Per diventare il protagonista del romanzo che rimarrà con noi tutta la vita.

Design G_thumb[22]

EBOOKNodierBIBLIOMANEesec

Théodore è un uomo divorato dalla passione per i libri: ha smesso di parlare, di ridere e di mangiare. Ha rinunciato alla vita mondana e perso interesse per le donne. Durante una passeggiata con un amico per le via di Parigi nei luoghi sacri del libro, tra case editrici e negozi antiquari, scopre malauguratamente l’esistenza di un’altra edizione, più pregiata, del suo «Virgilio del 1676». Iniziano così i deliri bibliografici e le allucinazioni del protagonista, tra rarità in folio e rilegature in marocchino, raccontati con gusto e partecipazione dall’autore. Théodore si ammala della più grave febbre bibliomane e in poco tempo ne morirà. Un racconto non privo di morale – quando l’amore per la forma distrugge la passione dei contenuti, non può esserci lieto fine – ma lieve e ironico, che con ricercatezza e gusto dell’iperbole sa parlare al feticista nascosto in ogni vero lettore.


Per questo mese è tutto: ci risentiamo presto con nuovi post, recensioni e rubriche!

Un abbraccio e buon inizio mese,


Cami


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :