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Novità da Blockbuster. Cosa vedere e cosa no

Creato il 07 febbraio 2011 da L'Immagine Allo Specchio
Da vedere (con riserva)
Novità da Blockbuster. Cosa vedere e cosa noLo zio Bonmee che si ricorda le vite precedenti di Apichatpong Weerasethakul con Thanapat Saisaymar, Jenjira Pongpas, Sakda Kaewbuadee, Natthakarn Aphaiwonk Drammatico, 112 min. Tailandia, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, 2010 **
Incantevole nei paesaggi, il film è di un ermetismo disarmante. Poche volte mi è capitato di vedere un'opera così difficile da decifrare, così poco accessibile. Bisognerebbe sicuramente conoscere meglio la cultura thailandese, dato che l'opera è un insieme di racconti, credenze e leggende del luogo. È forte la presenza della filosofia buddista, che si riverbera nella presenza delle anime della foresta e nella presenza di animali parlanti, reincarnazioni di uomini. Molto bella la scena iniziale con un bufalo che riesce a liberarsi da una corda e quella centrale, dove una principessa sfigurata incontra un pesce gatto. Sullo sfondo silenzio, vegetazione lussureggiante e bellissime cascate. Palma d'oro al Festival di Cannes 2010.
Da evitare
Novità da Blockbuster. Cosa vedere e cosa noI ministri – Giustizia privata di Frank Reyes con John Leguizamo, Florencia Lozano, Diane Venora, Harvey Keitel Poliziesco, 90 min. USA, 2009* 
Sembra di vedere la brutta copia di un film d'inizio anni Novanta, di quelli con il fumo finto che esce dai tombini dei vicoli di una grande città americana. Come se non bastasse la trama è scarna e tematicamente imbarazzante: due fratelli (non gemelli ma, nonostante questo, interpretati dallo stesso attore, forse per risparmiare) sono integralisti religiosi che, dapprima, uccidono tutti quelli che sono implicati nella morte dei loro genitori e, successivamente, coloro che semplicemente “vivono nel peccato”. La cosa si complica quando uno dei due si innamora della poliziotta alla quale, anni prima, aveva ucciso il padre. Trama e tecnica registica stucchevoli. E quel che è peggio è che la presenza di Harvey Keitel non è più garanzia di film di qualità.

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