Fair Game di Doug Liman con Sean Penn, Naomi Watts, Sam Shepard Drammatico, 107 min., USA 2010 **
Tratto da una storia vera. Valerie Plame (Naomi Watts), agente della CIA, finisce nella bufera quando il marito (interpretato da Sean Penn) cerca di fermare l’imminente guerra in Iraq. Buona la prima ora: niente armi, ma la tensione si fa sentire. Poi, nei restanti quaranta minuti, la sceneggiatura si concentra più sulla relazione matrimoniale (che rischia di naufragare) che sui problemi internazionali. Che vada letto come un film d’amore? Anche se così fosse il film costituisce un’ulteriore (piccola) parentesi sulla guerra in Iraq. Questa volta però combattuta negli USA. Buona la recitazione di un Penn sovrappeso.
Che bella giornata di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, Nabiha Akkari, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi Commedia, 97 min., Italia, 2011
** Dopo Cado dalle nubi la regia si è raffinata, e con questa la recitazione di Zalone. Inutile parlare della trama in modo approfondito. L’unica cosa da sottolineare è che se nella sua prima opera Zalone aveva parlato della condizione di un meridionale al Nord, qui si parla di un meridionale del nord che entra in contatto con alcuni extracomunitari aspiranti attentatori (quante novità!). Si (sor)ride e ci si chiede come un film del genere sia riuscito a diventare campione di incassi. Frase cult dedicata a tutti gli universitari: «Tu studi? Non serve a un cazzo qui (in Italia)»