Maria Acciaro, L’ultimo giro di valzer
Paura, vergogna, ansia, rassegnazione, imbarazzo, disgusto, disperazione, furia, impotenza, rancore, solitudine. Sono questi alcuni dei sentimenti che provano Giovanna, Franca, Alessia, Roberta e Matilde. Cinque donne completamente diverse tra loro ma accomunate da un solo destino, un destino fatto di maltrattamenti e abusi per mano dei loro uomini, padri o mariti che siano. Questa è la sostanza della loro vita. Il resto è puro contorno. Tutte loro, la sera, quando vanno a letto, chi col pigiama di seta, chi di flanella, tutte si ritrovano col corpo dolorante e l’animo avvilito. Umiliate. Tutte. Consapevoli che nessuno, neppure la legge, può veramente sottrarle a quell’inferno, le cinque donne decidono di stringere un patto, di siglare un CONTRATTO, per trasformarsi da vittime ad artefici del loro stesso destino. Sullo sfondo di una Milano grigia e indifferente, Maria Acciaro mette in scena una vicenda di sopraffazione e violenze, raccontando il difficile e doloroso percorso di cinque donne verso la libertà e il riscatto. Cinque donne vittime di una violenza di matrice patriarcale, con qualcosa di arcaico e fisico e, perciò, anche più brutale, subita per troppo tempo con rassegnazione o fatalismo. Cinque eroine dei nostri giorni troppo vere per non condividerne la sofferenza e lo spirito di vendetta. L’ultimo giro di valzer, nella sua crudezza, tocca un tema di scottante attualità senza volerlo drammatizzare né spettacolarizzare.
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Chiarella Ghini, La testa sul piatto
Fin da piccola Angelica considera anomala la sua famiglia. Genitori anziani e poco affettuosi, un fratello maggiore di dieci anni, che sceglierà di trasferirsi dall’altra parte del mondo. E poi c’è lei, Anna, la sorella gemella, diversa nell’apparenza, nelle aspirazioni e nel destino. L’approccio a vite difformi conferma e approfondisce la distanza, che le gemelle riscontrano non solo fra di loro, ma anche fra le persone che con loro condividono il cammino. Le donne imboccano strade differenti, si lasciano andare senza vera scelta a esistenze contrastanti, si giudicano, si affrontano, si allontanano. Eppure, loro malgrado, si ritrovano, attratte dal vincolo di nascita, il quale, anche se non compatta, lega per sempre.