In arrivo il 20 Gennaio per la Piemme Edizioni: Norimberga 1946, una ragazza coraggiosa al processo ai medici nazisti.
Vivien Spitz
La stenografa
«Ha idea di cos’è Norimberga? Cadaveri tra le macerie, un tanfo insopportabile portato dal vento. Bisogna aggiungere pastiglie di cloro all’acqua prima di berla. I nazisti escono di notte dai nascondigli per sparare a chiunque sembri americano o inglese. O per buttare una bomba.»
«No, non lo sapevo» risposi all’ufficiale che cercava di mettermi in guardia. «Ma è mio dovere andare.»
Titolo: La stenografa
Autore: Vivien Spitz
Titolo Originale: Doctors from Hell
Edito da: Piemme
Prezzo: 17.50 €
Uscita: 20 Gennaio 2015
Genere: Romanzo, storico
Pagine: 364 pag.
Trama: Vivien arriva a Norimberga il 6 novembre 1946, in una città sconvolta dal recente suicidio in carcere di Göring. Ha appena 22 anni e ha chiesto e ottenuto di fare la stenografa al processo ai criminali nazisti iniziato l’anno prima. Lei, per metà tedesca, non voleva credere che i tedeschi avessero compiuto le atrocità di cui si parlava. Doveva vedere con i suoi occhi. Sentirà e vedrà più di quanto chiunque possa sopportare. Assegnata al processo ai medici, dovrà ascoltare le testimonianze di vittime e carnefici e udire la descrizione di esperimenti medici, torture, sofferenze inaudite e altrettante inaudite giustificazioni. Un totale di 11.538 pagine di documentazione che lei stessa contribuisce a raccogliere. Al ritorno in America, il ricordo di quegli orrori la perseguita perfino nel sonno. Ha un incubo ricorrente: è in un tunnel con cinque bambini e sta scappando dai nazisti, che li inseguono. Si è sempre svegliata prima di scoprire quale destino li attendeva. Da allora, non ha mai smesso di battersi perché nulla di ciò che ha visto vada dimenticato. E per portare finalmente quei bambini fuori dal tunnel.
Vivien Spitz (1924-2014) aveva 22 anni quando ha partecipato come stenografa al processo ai medici nazisti a Norimberga, aperto nel 1946. Al ritorno negli Stati Uniti, ha continuato a lavorare come stenografa giudiziaria e per oltre dieci anni è stata la stenografa ufficiale degli incontri del Congresso, prima donna a ricoprire quel ruolo. Ha stenografato i discorsi sullo Stato dell’Unione di molti presidenti americani, e di molti capi di stato stranieri. Dopo la sua esperienza a Norimberga, tra il 1946 e 1948, si è impegnata a diffondere la conoscenza di ciò che ha visto, parlando a più di 40.000 persone. La stenografa è insieme la sua storia e un documento di inestimabile valore. «Dopo quell’esperienza, non tollero più nessuna ipocrisia né fanatismo» ripeteva.