Già, siamo arrivati all'ultimo dell'anno ed è ora di tirare le somme. Mi chiedo se la cosa migliore sia parlare di questo 2013 che in qualche ora ci scivolerà via dalle dita, o del nuovo che anno, che esploderà a suon di auguri, fuochi d'artificio, tappi di spumante e urla dei parenti. Già, cene e giocate a tombola, risate gracchianti e in falsetto, acute e insopportabili, è quel che mi aspetta questa sera. Sarebbe anche divertente, se non fosse che tutto ciò proviene dai miei parenti, dove una buona dose della loro arroganza e ipocrisia danzerà sui miei nervi, sbeffeggiandoli senza pietà. Non sono nota per la mia pazienza, ma lascerò correre, oggi, perché sono di buon umore. E non dipende dal fatto che qui il cielo stia cadendo a forza di pioggia, o dalla trentina di libri arretrati che dovrei leggere, o dal ritorno a scuola o dalla mia incapacità di resistere al kinder cereali -trangugiato ieri a mezzanotte, tornata da una serata di gioco con i miei compagni. No, sta tutto nella prospettiva del nuovo inizio. Perché, prima di tutto, nuovo anno significa nuove letture, e nonostante io sia sempre molto diffidente, è anche uno di quei momenti speranzosi in cui ho voglia di fare nuovi propositi che so non realizzerò mai, o almeno non facilmente, o dire cose che a mente libera non avrei mai detto, fare cose che di solito non farei. Insomma, gli inizi sono strani, no? Ma quest'anno, quest'ultima settimana, oggi, domani, per me non sembrano poi così distanti, com'è stato per gli oggi precedenti. Non c'è una separazione netta fra 31 dicembre e 1 gennaio, ora come ora non riesco ad avvertire niente, nessuna soglia mistica da superare che mi renderà una persona migliore. Sono due giorni normali, che vengono uno dopo l'altro, ma nulla mi dice che il 2014 sarà un anno in cui avverranno miracoli, in cui le cose andranno meglio e tutti i miei dubbi spariranno. Sarà solo un altro anno in cui io, noi, tutti dovremo continuare a fare del nostro meglio, se vogliamo renderlo migliore. La corsa verso i nostri sogni, le nostre speranze, i nostri obbiettivi, semplicemente continua, non si interrompe per ricominciare, carica di un'euforia momentanea. Non è un momento a decidere della nostra vita, ma la costanza di quel momento in ogni attimo della nostra esistenza, come un monito che ci ricordi perché stiamo correndo su quel preciso sentiero, e perché ci ostiniamo a percorrerlo.
Illudendomi di ricominciare non ho concluso granché, ma ciò che mi auguro è che questo nuovo anno rafforzi i miei ideali, le mie convinzioni, e mi aiuti ad essere più buona e riflessiva
Okay, la mia vena filosofica si è estinta. Parlando di nuovo anno, invece, ho accennato al fatto che ci saranno certe nuove letture, no? E dunque, quali sono queste fantomatiche letture che non vedo l'ora di accogliere nella mia sempre più piena libreria? Domani ricominceremo con le anteprime, ma per adesso vi lascio una piccola idea di quelli che sono i romanzi da me più attesi! Quali sono i vostri? Gli stessi che vedete qui sotto o altri? Direi che abbiamo l'imbarazzo della scelta!
Shadowhunters. Città del Fuoco Celeste, di Cassandra Clare
Onyx, di Jennifer L. Armentrout
Ti aspettavo, di J. Lynn
La forma piramidale è venuta fuori un po' per caso, mi piaceva e ho deciso di aggiustarla per farle avere quest'aspetto. Non è esattamente in ordine d'importanza, ma ho istintivamente collocato i titoli in questo modo, perciò...
Che mettessi CoHF era ovvio, no? Sono così impaziente di scoprire cosa accadrà che non credo riuscirò ad aspettare la versione italiana, in autunno. Però, ecco, se mi soffermo a parlare di ciò che provo nei confronti di questo libro non finisco più. Lo stesso vale per Onyx e Pushing the limits, che arriverà in Italia grazie alla DeAgostini e di cui sento parlare da tanto tempo, abbastanza per mettermi addosso un bel po' di curiosità. Poi, ancora, avremo di nuovo la Armentrout con Wait for you, edito dalla Nord, la Oliver con l'ultimo capitolo della trilogia Delirium, Requiem; il volume di mezzo della trilogia sulle "Selezionate", The Elite; ancora altre conclusioni, con Allegiant e Gabriel's Redemption, accompagnate da due inizi, la nuova trilogia della Gier, il cui primo romanzo s'intitola Silver, e il paranormal Incarnate che la Mondadori tradurrà per noi. Come vedete, non c'è un solo genere, i libri che più attendo vanno dall'urban fantasy a distopico, dallo young adult all'erotico, ma la varietà è il sale della vita, e io non vedo l'ora di immergermi in ciascuno di essi!
Le liste non finiscono qui. Ci sono giusto alcuni libri che spero proprio di poter trovare/acquistare/leggere durante il nuovo anno. Alcuni devono ancora uscire, altri sono usciti recentemente o da tempo, ma questo non influisce minimamente sul mio desiderio di averli.
-Raven Boys, che non so come è slittato fino ad ora, e che leggerò a gennaio, con il gruppo di lettura creato da me e Frannie -se volete unirvi a noi siete i benvenuti, trovate il link cliccando sul banner nella sidebar sulla destra!
-A questo, nella mia TBR list, si uniscono The Prey e Il confine dell'eternità, Il Codice e altri che, se rimassi qui a citarli, probabilmente arriverei ad augurarvi un buon 2015.
-Fra letture che voglio assolutamente affrontare nel corso del nuovo anno, ci sono Fangirl di Rainbow Rowell -insieme a Per una volta nella vita, ovviamente-;
-Anna and the french kiss della Perkins;
-Unravel Me di Tahereh Mafi, pronto sulla mia scrivania per essere divorato;
-Maybe Someday di Colleen Hoover, uno fra quelli che attendo di più.
E poi tutte le bellissime uscite che nel corso dell'anno si alterneranno amabilmente nel decimare le monetine del nostro portafogli, immancabilmente vuoto. Dite che dovrei scrivere già da adesso un testamento con tutti i miei debiti?
Un'altra cosa di cui mi preme parlarvi è questa. Ho passato momenti difficili, prima di riprendere il blog, e da novembre scorso fino a quello appena passato ho ritrovato un calore e un'energia incredibili, che temevo di aver perso prematuramente, trasformandomi in quel tipo di adulti insopportabili coi musi lunghi e la voglia di vivere sotterrata da milioni di responsabilità. Poi ho capito che non lo sono ancora, adulta intendo. Che quello che mi veniva detto era sbagliato e che dovevo ricominciare facendo affidamento su me stessa, prima di tutto. Questo blog è ciò che ho di più prezioso, più che altro per il significato che ha per me. Non starò ad annoiarvi qui ancora, perciò ciò che voglio dirvi è GRAZIE. Grazie per essere qui con me, per essere cresciuti con me, grazie per i commenti e per le visite silenziose, grazie per l'appoggio e le splendide iniziative vissute insieme, grazie per tante di quelle cose che non basterebbe un anno. O forse si.
Ci sono ancora tanto cose da fare, tanto cose da imparare,