Nozze gay, è polemica a Bologna tra il sindaco e il prefetto.

Creato il 15 settembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Da oggi, lunedì 15 settembre, le persone dello stesso sesso residenti a Bologna e che si sono sposate all’estero, in Europa, potranno chiedere la trascrizione degli atti di matrimonio nell’archivio di stato civile del Comune di Bologna. E’ “scontro”, però ora tra Prefettura e Comune di Bologna: si tratta di una procedura su cui ha espresso la propria contrarietà il Prefetto del capoluogo emiliano, Ennio Mario Sodano, il quale ha scritto una lettera al Comune in cui si chiede di ritirare il provvedimento perchè non previsto dall’ordinamento italiano.

Uno dei primi matrimoni gay trascritti dal Comune di Bologna (ansa.it)

La decisione del sindaco Virginio Merola sulla trascrizione dei matrimoni gay avvenuti all’estero. La sancisce una nota, come conseguenza della direttiva del 30 giugno firmata dal sindaco Virginio Merola. Il Comune spiega la procedura: modulo, bollo da 16 euro, documento di identità, atto di matrimonio originale, ruolo delle Ambasciate e delle Convenzioni dell’Aja del 1961 e di Vienna del 1976. Tutto questo per avere copia integrale dell’atto trascritto. Ha già fatto la trafila il senatore Sergio Lo Giudice (Pd), a lungo presidente di Arcigay, che il 27 agosto di tre anni fa sposò a Oslo Michele Giarratano, il quale ha annunciato su Facebook il grande passo avvenuto oggi, nel “lungo cammino delle coppie di persone dello stesso sesso verso l’uguaglianza”.

Merola e la richiesta di stop da parte del prefetto. “Battaglia civiltà, avanti”. “La nostra è una battaglia di civiltà, per cui non revoco il provvedimento e se riterrà opportuno interverrà il prefetto”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, in merito alla lettera inviata dal prefetto Ennio Mario Sodano, di cui sopra accennato, che ha chiesto all’amministrazione comunale di annullare la direttiva del 30 giugno scorso che da oggi ha dato il via alla trascrizione sui registri dello stato civile dei matrimoni omosessuali contratti all’estero. “Il prefetto l’ho informato tempo fa – ha aggiunto Merola – Questo non è un tema del prefetto, ma risponde a indirizzi ministeriali. E’ la conferma che c’è una discordanza tra le norme europee e quelle del nostro paese. Questa circostanza dovrebbe convincere il Parlamento ad approvare una legge per dare certezza del diritto a queste persone”.

Nelle prime ore già tre trascrizioni, presente il senatore del Pd Sergio Giudice insieme al marito Michele. Tra i primi a presentarsi in Comune a Bologna nel primo giorno utile per l’atto di registrazione dei matrimoni gay contratti all’estero sono stati, come annunciato, il senatore del Pd Sergio Lo Giudice insieme al marito Michele Giarratano. “Questo atto non ha effetti giuridici – ha detto Lo Giudice che era insieme al figlioletto avuto negli Stati Uniti da una madre surrogata -. Non c’è un riconoscimento degli effetti civili. Ha l’effetto di evidenziazione pubblica di un atto, è un ulteriore tassello verso il riconoscimento pieno dei diritti”. Secondo Lo Giudice “la famiglia è una costruzione sociale che cambia, è infatti sottoposta a mutamenti culturali e sociali a cui prima o poi le istituzioni giuridiche dovranno uniformarsi”. In mattinata sono state tre le coppie che hanno portato i documenti del matrimonio contratto all’estero in Comune a Bologna. “La città è inclusiva, accoglie e riconosce la pluralità delle forme familiari, E’ un gesto importante nei confronti del Parlamento – ha aggiunto il senatore – affinché faccia presto a coprire il gap con il resto d’Europa. Ed è un apripista nei confronti di tanti altri Comuni italiani che mi auguro vorranno seguire questo esempio”. (ANSA)


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