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NTFI (Napoliteatrofestival Italia), “Football-football” di Haris Pasovic

Creato il 01 luglio 2010 da Stampalternativa

Football Football - PresentazioneAl di là dei contenuti sociali, politici ed etici Football-football mi è sembrato una continua ricerca di pretesti per dimostrare che col corpo bisogna giocare e farlo muovere negli spazi (ampi o ristretti, sontuosi o miserabili che siano) in modo che possa esercitare tutte le sue possibilità: movimenti razionali e funzionali e movimenti scomposti, imprevedibili, inusuali.

In questa ricerca Pasovic ha inteso accostare la danza e le azioni sceniche al gioco del calcio, uno sport in cui convivono “le rigide regole imposte dalla disciplina e la necessità invece di improvvisare”. Per montare lo spettacolo il regista bosniaco ha vissuto un anno a Napoli, esplorando soprattutto il tristemente noto quartiere di Scampia nel quale, come accade in tante periferie degradate del mondo, il calcio può diventare uno strumento di riscatto sociale e un modo per uscire dalla spirale violenza/ asservimento.

Lo spettacolo si apre con un assolo del bravo musicista Philip Tan che suona con le bacchette i tubi di ferro della grande impalcatura che fa da fondale. Subito dopo appaiono pistole e mitragliette che incomberanno sulla storia fino alla fine, contendendosi la scena con palloni di cuoio e di plastica, in un incalzante incontrarsi e scontrarsi di corpi, a metà tra la danza e la lotta.

La tecnica di narrazione non è sempre lineare, ma di certo avvincente per quel suo legare la gioiosità dell’espressione corporea alla cupezza oppressiva dell’universo criminale, un mondo che chi vive a Napoli non può mai ignorare. Proprio mentre assistevo alla rappresentazione nel cortile dello splendido Real Albergo dei Poveri, l’immenso edificio che Carlo III di Borbone commissionò a Ferdinando Fuga nel 1751, a mio figlio sedicenne puntavano una pistola alla tempia per costringerlo a scendere dal motorino e rubarglielo.
Ho il sospetto che quei pistoleri non siano mai andati a teatro, perché, come diceva L. B. Alberti , lo scopo del teatro è “di ingentilire l’animo dei cittadini“. Un plauso ai giovanissimi interpreti, undici, come in squadra di football.


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