di Chiara Fici
Nuccia Arena
Nuccia Arena nasce a Ganzirri, rinomato sobborgo marinaro ,di rara bellezza,sito in provincia di Messina.
Vive a Genova da tanti tanti anni,citta’ che l’ha accolta ,e Lei, generosa d’animo, l’ha ringraziata con infinito amore.Nelle sue poesie si evince l’influsso di Giacomo Leopardi, poeta da sempre amato ed apprezzato da Nuccia Arena.
In modo particolare”Il Sabato del Villaggio”, e’ stata la poesia che piu’ di ogni altra ha suscitato l’interesse della poetessa.Poesia ,questa,che descrive una attesa festosa,gioiosa di un qualcosa che avverra’;un attesa non brutta, ma un attesa ansiosa,in modo esasperato.Anche Nuccia Arena,come Leopardi, associa la giovinezza alla speranza ed alle aspettative:il domani,che si attende tanto, potrebbe non essere all’altezza delle aspettative di ciascuno di noi:Anche Eugenio Montale, che tra l’altro era genovese, ha appassionato la poetessa;”Ossi di Seppia” e’ stata la prima raccolta di sue poesie che Nuccia Arena ha letto.
Ha scritto tantissime poesie ,quasi 1000, e la raccolta che accoglie una parte di esse ,si intitola” Frammenti di vita”.Ha partecipato ad alcuni concorsi di poesie ottenendo Menzione d’onore ,targhe di riconoscimento ed alcune medaglie.
Lei e’ anche molto seguita su Facebook.
Risponde la poetessa:“Non sono i premi che mi gratificano ma il sapere che i miei scritti suscitano attenzione”.
Come definirebbe la sua Arte poetica?
“Non e’ facile definire lArte poetica”,commenta Nuccia Arena e continua,“nel mio caso la poesia e’ il mio mondo,non potrei vivere senza la poesia.La mia Musa ispiratrice e’ la vita.Grazie alla vena poetica ho superato prove inenarrabili a cui la vita mi ha sottoposto.Secondo il mio parere, l’intento del poeta dovrebbe riuscire a far si che il proprio pensiero coinvolga chi la legge al punto tale da fare pensare che sarebbe stato in grado di proclamare l’identico pensiero se solo si fosse soffermato a riflettere,catturando cosi, l’attenzione.Questa ,secondo me, e’ l’Arte poetica”;creare immagini e parole analizzandole come se fossero quadri d’autore”.
Quale e’ una delle poesie che piu’ la rappresenta?
“Questa e’ una delle poesie che piu’ mi rappresenta scritta in dialetto siciliano;si intitola
“O Mammicedda”
na matina successi nu fattu
stavia durmennu e all’intrasattu
m’arrispigghiai ‘nata na galleria
e,comu u tappu di lu spumanti
annai a finire in petto a me zia.
A puvirazza sappi a scantari
picchi’ a testa sutta mi facia stari:
O Sant’Antonio, e’ fimminedda,
Maria Santissima ma quantu e’ bedda
io’ arristai allampanata
mancu sciatavu dalla paura
quannu m’arriva ‘na timpulata
ca mi fici chianciri p’un quattu d’ura.
Ma quannu vitti u to beddu sorrisu
pinsai d’essere ‘nto paradisu
Dopo tan’anni chiudisti u quadernu
allura u vitti quant’e’ bruttu l’infernu”.