Nulla è dato sapere sulla mappa delle aree su cui potrebbe essere costruito il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi
Tutto top secret sul nucleare. L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha concluso l'esame della mappa stilata dalla Sogin delle aree su cui potrebbe essere costruito il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Ma nulla, per ora, è dato sapere. E nulla si saprà sulla relazione dell'Ispra. ‘Considerata la riservatezza attribuita dalla Sogin’, anche la relazione è riservata ‘e sarà tale sino alla pubblicazione della Carta da parte della Sogin’, si legge sul sito dell’Ispra.
Per scoprire qualcosa su questo delicato tema del nucleare dovremo attendere il nulla osta dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico per rendere pubblica la Carta e il Progetto preliminare. La Sogin stima un investimento di circa 1,5 miliardi di euro per la realizzazione del Deposito, circa 1.500 occupati l'anno per quattro anni e 700 posti di lavoro per la gestione.
Ovviamente, dalla mappa sono già escluse aree vulcaniche attive o quiescenti, località a 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa, aree a sismicità elevata, a rischio frane o inondazioni e le 'fasce fluviali', dove c'e' una pendenza maggiore del 10%. Non solo: nella mappa non potremo sicuramente vedere aree naturali protette, che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane principali e ferrovie. Individuate le aree potenzialmente idonee, ci saranno successive indagini a livello regionale e valutazioni socio economiche.
gc
16-03-2015