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È stato raggiunto un accordo sul nucleare iraniano tra il cosiddetto gruppo del 5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania) e la repubblica islamica dell’Iran. Nonostante le premesse sembrassero sfavorevoli ad un possibile accordo, la diplomazia dei vari stati ha continuato a lavorare in sordina per trovare un possibile accordo sul nucleare iraniano. L’accordo è stato annunciato ormai a notte inoltrata dal portavoce del capo della diplomazia europea Catherine Ashton.
Nonostante sia stato salutato ufficialmente come accordo formale, l’intesa è in realtà limitata nel tempo e permetterà alle diplomazie di lavorare ancora in vista di un accordo veramente duraturo.
L’accordo ha provocato una serie di reazioni di soddisfazione in tutte le parti in causa, ma una voce si è discostata dal coro, quella dello Stato di Israele; il premier israeliano Netanyahu è stato molto deciso nel condannare l’intesa come un attentato alla sicurezza: “il mondo è più pericoloso perchè il regime più pericoloso ha compiuto un passo significativo in avanti verso l’arma più pericolosa”. Netanyahu ha poi proseguito definendo come veramente di facciata le rinunce dell’Iran a fronte di un allentamento delle sanzioni economiche. Netanyahu ha poi detto che Israele non si senta vincolato in alcun modo a questo trattato.
In base ai termini dell’accordo sul nucleare iraniano, l’Iran dovrà interrompere l’arricchimento previsto dell’uranio sopra il 5%, a distruggere le riserve arricchite al 20% e a non costruire altre centrifughe. In cambio le potenze occidentali si impegneranno a non imporre per i prossimi sei mesi sanzioni alla repubblica islamica. I vertici iraniano hanno inoltre elogiato la capacità della loro delegazione a Ginevra nel trovare un accordo soddisfacente e, soprattutto, nell’aprire la strada verso un accordo più duraturo e stabile sul nucleare iraniano. Tra sei mesi quindi sapremo, se tutti gli accordi verranno rispettati, se finalmente si potranno stendere le pagine definitive per la fine della lunga contesta sul nucleare iraniano.